Correva l’anno 2020: il Genoa capì in poco più di un’ora che non era Reggio Emilia “l’isola della salvezza”

Lo scorso 29 luglio i rossoblù di Nicola subirono una catastrofica cinquina da parte dei neroverdi

Sassuolo-Genoa
Sassuolo-Genoa

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Mercoledì 29 luglio 2020 il Genoa affrontò i neroverdi del Sassuolo nella penultima giornata di Campionato a Reggio nell’Emilia con la prospettiva – improbabile – di salvarsi vincendo l’incontro, con quella di mettersi quasi al sicuro nell’ipotesi più praticabile di un pareggio, replicando il quale quattro giorni dopo in casa con l’Hellas Verona, avrebbe in ogni caso evitato la retrocessione in Serie B, e nel tutt’altro che impronosticabile caso di sconfitta con quella di sperare in una mancata vittoria del Lecce ad Udine per salvarsi con una giornata d’anticipo. In realtà, in quell’ultimo mercoledì di luglio, a differenza di quanto sarebbe accaduto quattro giorni dopo (vittoria casalinga per 3-0 dei rossoblù contro gli scaligeri e sconfitta interna per 3-4 dei salentini contro il Parma), la penultima «mano» fu tutta favorevole ai giallorossi pugliesi, che violarono in rimonta, vincendo per 2-1, la “DACIA Arena” di Udine, con una rete al 35’ della ripresa dell’italo-peruviano Gianluca «Sir William» Lapadula, che tutti i tifosi genoani con abbonamento alla televisione satellitare videro, avendo abbandonato la visione della partita della loro «squadra del cuore», che al 31’ della ripresa stava perdendo per 0-5, con la speranza di vedere finire la partita della rivale nella lotta per la salvezza senza che avesse colto quella vittoria che le avrebbe consentito ancora di coltivare il sogno di evitare in extremis l’immediato ritorno in Serie B.

Il risultato fu sbloccato dai padroni di casa dopo venticinque minuti da una rete di Hamed Junior «il Wesley Sneijder nero» Traorè I con un tiro al volo di destro nell’angolino basso destro da quattro metri, completamente libero nei pressi del palo destro – vicino a dove sette minuti prima, su lancio in profondità di Domenico «il van Persie della Sila» Berardi, aveva fatto partire un tiro-cross, che era uscito di poco vicino al palo sinistro, dopo essere stato mancato di pochi centimetri dalla testa dell’accorrente Francesco «Ciccio» Caputo – a ricevere un pallone proveniente dalla destra servitogli da Berardi, che, a sua volta, ne aveva ottenuto la disponibilità su un traversone dalla «tre quarti» di sinistra del brasiliano Rógerio Oliveira da Silva «Rógerio», non intercettato o respinto da Andrea «il Thuram bianco» Masiello. Al 31’ il ventenne calciatore ivoriano ebbe l’occasione di andare nuovamente a segno, quando, ottimamente servito in profondità dal serbo Filip «il Cruijff dei Balcani» Djuričić, fece partire sul «disturbo» di Davide Biraschi un tiro rasoterra di destro da diciassette metri respinto da Mattia «Airone» Perin e poi, sempre di destro e non più ostacolato, fallì sulla ribattuta a mani aperte del portiere genoano un «rigore in movimento», mandando il pallone, sempre di destro, oltre un metro sopra la traversa. Al 39’ – un minuto dopo che era stato allontanato l’incolpevole allenatore del Genoa Davide «Didi» Nicola (come previsto dal regolamento, quando non si individua il responsabile di un insulto), che non aveva voluto rivelare il nome del «panchinaro» che aveva rivolto all’arbitro Fabio Maresca di Napoli, il quale aveva ritenuto fuori dalla linea laterale il pallone giocato dal polacco Filip Jagiello, un… «auspicio lassativo» – l’incontro ebbe il momento esteticamente più alto, quando Berardi, ricevuto il pallone dal franco-marocchino Mehdi Bourabia, a un metro dalla linea laterale sul settore di destra, si accentrò, palla al piede, dribblando Masiello, e lasciò partire da ventuno metri un tiro di interno sinistro a rientrare che andò a «togliere la ragnatela» dall’angolino alto destro della porta del Genoa.

Nella ripresa, dopo che all’11’ con un ben congegnato calcio di punizione, battuto in verticale sul settore di sinistra dalla «tre quarti» da Domenico «Mimmo» Criscito, subentrato dopo l’intervallo a Davide Biraschi, il nordmacedone Goran «Pandevmonio» Pandev aveva girato al volo di sinistro vicino al vertice sinistro dell’area di porta il pallone tra le braccia del portiere Andrea «lo specialista» Consigli, fattoglisi prontamente incontro, e che al 12’ i due esperti giocatori del Genoa si erano scambiati i ruoli (diagonale di sinistro del terzino sinistro, da posizione defilata, sul «disturbo» del «coloured» tedesco Jeremy Toljan, a sei metri dalla linea di fondo, che, dopo aver attraversato tutto lo «specchio» della porta, uscì a tre metri dal palo sinistro), gli ospiti furono travolti tra il 20’ e il 31’ da due reti di Caputo, inframmezzate da una – segnata al 29’ – di Giacomo Raspadori, subentrato da due minuti a Djuričić: l’esperto centravanti pugliese, che aveva sfiorato al 13’ con un sinistro da sei metri, su «disturbo» dell’argentino Christian Gabriel «el Cuti» Romero, finito non lontano dal palo destro, segnò prima con un diagonale di destro da quindici metri nell’angolino basso sinistro, dopo essersi liberato con facilità irrisoria in dribbling del tentativo di intervento difensivo di Romero, e poi non fallendo, a differenza di quanto aveva fatto nel primo tempo Traorè I, un «rigore in movimento» – con pallone nuovamente mandato nell’angolino basso sinistro ad eludere l’uscita bassa di Perin – su un pallone proveniente da sinistra dopo un maldestro intervento di Edoardo «Goldrake» Goldaniga np., che aveva cercato di non far intervenire lo slovacco Lukáš Haraslin, scattato su un lancio in profondità di Bourabia; il giovane attaccante emiliano (vicino alla doppietta, quando al 43’ si trovò «a tu per tu» con Perin, che riuscì a respingere il pallone da lui indirizzato in porta per siglare la rete del 6-0, che, dopo essere carambolato sul suo corpo, uscì vicinissimo al palo destro), dopo una «fuga» sulla destra di quarantacinque metri, vanificò il contemporaneo tentativo in scivolata di Masiello e Romero di respingere il suo «chirurgico» diagonale rasoterra di destro scoccato da posizione defilata a dieci metri dalla linea di fondo che mandò il pallone nell’angolino basso sinistro. Al 45’ Andrea «Favo» Favilli, subentrato da diciotto minuti a Pandev, su lancio in profondità di Criscito con un bel diagonale in corsa di sinistro da posizione defilata, a dodici metri dalla linea di fondo, sul «disturbo» di Toljan, mandò il pallone, che aveva superato le braccia protese di Consigli, a stamparsi contro la traversa, sfiorando la prima rete personale in Serie A e il «goal della bandiera» per gli ospiti.

TABELLINO

Reggio nell’Emilia, mercoledì 29 luglio 2020, Stadio “MAPEI Stadium/Città del Tricolore”, ore 19,30

Sassuolo-Genoa 5-0 [XXXVII giornata del Campionato Italiano di Serie A 2019/2020]

Arbitro: Maresca [Napoli]; Arbitro VAR: Fabbri [Ravenna]

Spettatori: cento circa

Marcatori: nel 1° tempo al 25’ Traoré I , al 39’ D. Berardi; nel 2° tempo al 20’ Caputo, al 29’ Raspadori, al 31’ Caputo

Sassuolo (4-2-3-1): 47 Consigli; 22 Toljan, 2 Marlon, 31 G. M. Ferrari, 6 Rógerio (dal 34’ del 2° T.: 77 Kyriakopoulos); 68 Bourabia, 73 Locatelli (dal 27’ del 2° T.: 14 Obiang); 25 D. Berardi (dal 33’ del 2° T.: 53 Manzari), 10 Djuričić (dal 27’ del 2° T.: 18 Raspadori), 23 Traorè I (dal 20’ del 2° T.: 27 Haraslin); 9 Caputo. Allenatore: De Zerbi.

Genoa (4-4-2): 1 Perin; 14 Biraschi (dal 1’’ del 2° T.: 4 Criscito), 17 C. Romero, 5 Goldaniga np., 55 A. Masiello; 15 Jagiello (dal 15’ del 2° T.: 85 Behrami), 8 Lerager, 20 Schöne (dal 27’ del 2° T.: 10 Iago Falque), 29 Cassata (dal 1’’ del 2° T.: 32 Ankersen), 19 Pandev (dal 27’ del 2° T.: 30 Favilli), 99 Pinamonti. Allenatore: Nicola.

Note: L’incontro, che si sarebbe dovuto disputare domenica 17 maggio 2020, viene giocato a porte chiuse per ragioni di sicurezza legate al Covid-19, a Reggio nell’Emilia, dove il Sassuolo nello stadio di sua proprietà disputa le le partite casalinghe, in quanto lo Stadio “Enzo Ricci” della cittadina modenese non è adeguato per capienza. Il Genoa gioca con la terza maglia (bianca con croce latina rossa). Al 26’ del 1° T. e al 25’ del 2° T. ci sono due cooling break della durata di due minuti ciascuno. Al 38’ del 1° T. viene espulso l’allenatore Nicola (G), visto che non è stato individuato il giocatore in panchina che ha rivolto un insulto all’arbitro. D. Berardi segna al 39’ del 1° T. una splendida rete con un tiro ad effetto da 21 m. circa.

Stefano Massa

(membro del Comitato Storico Scientifico del Museo della Storia del Genoa)

 

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