Correva l’anno 2016: sotto i riflettori del “Luigi Ferraris” il Genoa fece scendere la notte per il Diavolo milanista

Il Grifone vinse nettamente 3-0 con gol di Ninković, Kucka e Pavoletti

La gioia del Genoa dopo il gol di Pavoletti contro il Milan nel 2016 (Getty Images)

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La sera di martedì 25 ottobre 2016 al “Luigi Ferraris” il Genoa, che nel tardo pomeriggio di tre giorni prima aveva perso 1-2 nel derby esterno, e il Milan, che quello stesso giorno aveva sconfitto in serata 1-0 al “Giuseppe Meazza” la Juventus, vincitrice degli ultimi cinque scudetti, si affrontarono nell’anticipo della decima giornata del massimo campionato. La prospettiva della vittoria allettava i rossoneri perché, ancorché con una partita in più disputata, si sarebbero portati in testa di un punto alla classifica, e i rossoblù per ottenere un immediato riscatto dalla sconfitta nell’attesissima sfida stracittadina e per dare continuità a un’incredibile sequenza di vittorie (fino a quel momento sei consecutive e, perdipiù, tutte in trasferta!) dopo le sconfitte nei derbies (l’ottavo ed ultimo «capitolo» sarebbe stato «scritto» con la vittoria per 1-0 a Crotone nel «lunch-match» di domenica 19 novembre 2017).
L’incontro si mise subito «in discesa» per i padroni di casa, che sbloccarono il risultato dopo undici minuti di gioco: nei pressi del vertice sinistro dell’area di rigore il venezuelano Tomás Eduardo «el General» Rincón Hernández, dopo essersi liberato con una «veronica» (o, per usare il linguaggio della pallacanestro, un «giro in palleggio») della guardia di Tomas «Loca» Locatelli fece partire con l’interno sinistro un dosato traversone su cui si avventò, tenuto in gioco ma non marcato dal giapponese Keisuke «Ghin Rò» Honda, il serbo Nikola «Dzigi» Ninković, la cui deviazione con la tempia sinistra in tuffo schiacciata a terra da sette metri non diede scampo al diciassettenne estremo difensore milanista Gianluigi «Gigio» Donnarumma II (arrivato quel giorno alla quarantesima presenza in Campionato!), che riuscì solamente a toccare, ma non a respingere, il pallone prima che si infilasse nell’angolino basso destro della sua porta. La migliore occasione per il Milan di pareggiare prima dell’intervallo ci fu al 22’ con un tiro di esterno sinistro da una trentina di metri di Alessio «Roma» Romagnoli che uscì di pochi centimetri, con il portiere del Genoa Mattia «Airone» Perin proteso in tuffo sulla sua destra.
Gli ospiti si ripresentarono sul terreno di gioco decisi a trovare il prima possibile la rete del pareggio, a cui andarono vicini al 6’ con un gran tiro di destro da ventisette metri di Giacomo «Jack» Bonaventura, reso pericoloso da un rimbalzo nell’area di porta del pallone, che Perin, tuffatosi a terra sulla sua destra, fu abile a deviare sul fondo con la mano destra e, sugli sviluppi del calcio d’angolo, battuto dal francese naturalizzato senegalese (essendo tale nazione centrafricana quella in cui erano nati i suoi genitori) M’Baye «Forever Young!» Babacar Niang all’indietro per il tiro di controbalzo di interno destro da ventiquattro metri di Locatelli, che venne all’interno dell’area di rigore stoppato «a seguire» (in orizzontale) di destro dal colombiano Carlos Arturo «el Peluca» Bacca Ahumada, che finì per favorire un suo compagno di squadra, lo slovacco Juraj «Kuco» Kucka, la cui conclusione «a botta sicura» venne evitata da una coraggiosa uscita bassa «a valanga» di Perin, che spinse avanti con la mano destra il pallone, che venne nuovamente indirizzato in porta dall’argentino naturalizzato italiano Gabriel Alejandro «Palettone» Paletta, il cui tiro venne «schermato» dal tacco destro del capitano rossoblù, l’argentino Nicolás Andrés «Padroncito» Burdisso I, che fece impennare il pallone poi bloccato in presa alta da Perin nei pressi dell’incrocio destro dei pali. Mentre il Milan stava producendo il suo massimo sforzo, venne espulso al 12’ dal signor Luca Banti di Livorno Paletta per un intervento in scivolata «a forbice» insensato quanto inutile ai danni di Luca Rigoni I jr., che stava avanzando sulla fascia sinistra. Quattro minuti dopo l’arbitro labronico non fu altrettanto severo nell’area di rigore milanista a sanzionare con la «massima punizione» un intervento maldestro a gamba tesa di Babacar Niang ai danni di Burdisso I, che venne colpito alla testa. Il doppio vantaggio (di risultato e di uomini sul terreno di gioco) fu un ottimo incentivo per il Genoa a ricercare la «messa in sicurezza» del positivo esito finale della partita: dopo aver sfiorato il raddoppio con un tiro di interno destro fatto partire, a diciannove metri dalla porta, da dentro la lunetta dell’area di rigore da Rincón Hernández, che mandò il pallone vicino all’incrocio sinistro dei pali (uscì alla sua sinistra) al 23’, lo ottenne al 34’ grazie a un’autorete dell’ex genoano Kucka, che, correndo verso la propria porta, tentò di respingere in scivolata un traversone rasoterra dalla destra del serbo Darko «Razo-vić» Lazović per Leonardo «lo Sparviero» Pavoletti, che era, comunque, controllato da vicino dal paraguaiano Gustavo Raul Gómez Portillo, ma finì per deviarlo con il piede sinistro nell’angolino destro basso della propria porta. Sette minuti il Diavolo milanista subì il terzo ed ultimo «oltraggio» della sua infausta serata genovese, quando, su un passaggio in profondità partito poco oltre la linea di centrocampo dal piede destro – il suo meno «educato» – dell’uruguaiano Diego Sebastián «Valde» Laxalt Suárez, non lontano dalla linea laterale sinistra, Pavoletti (probabilmente con la proiezione – ma quello fu l’ultimo Campionato di Serie A senza l’utilizzo del VAR – della spalla destra in fuorigioco) si avventò, riuscendo a «scherzare» Romagnoli con un tocco di esterno destro (il difensore romano finì sullo slancio della corsa per terra a gambe al’aria) e di battere, da undici metri dalla linea di fondo in posizione defilata sulla sinistra con un tiro in diagonale dal basso in alto di interno destro, Donnarumma II, che, invece, si era gettato sulla sua destra.

TABELLINO
Genova, Stadio “Luigi Ferraris”, martedì 25 ottobre 2016, ore 20,45
Genoa-Milan 3-0 [Anticipo della X giornata del Campionato Italiano di Serie A 2016/2017]
Spettatori: Ventunmila circa
Arbitro: Banti [Livorno]
Marcatori: nel 1° tempo all’11’ Ninković; nel 2° tempo al 34’ autorete di Kucka, al 41’ Pavoletti
Genoa (3-4-3): 1 Perin; 5 Izzo, 8 Burdisso I, 24 Muñoz; 2 Edenilson (dal 32’ del 2° T.: 20 Fiamozzi), 88 Rincón, 44 Miguel Veloso, 93 Laxalt; 30 L. Rigoni I jr., 9 Simeone jr. (dal 21’ del 2° T.: 19 Pavoletti), 99 Ninković (dal 9’ del 2° T.: 22 Lazović). Allenatore: I. Jurić.
Milan (4-3-3): 99 G. Donnarumma II, 16 A. Poli, 29 Paletta, 13 A. Romagnoli, 2 De Sciglio; 33 Kucka, 73 Locatelli, 5 Bonaventura; 10 Honda (dal 16’ del 2° T.: 7 Luiz Adriano), 70 Bacca (dal 12’ del 2° T.: 15 G. Gómez), 11 Niang (dal 25’ del 2° T.: 8 Suso). Allenatore: V. Montella.
Note: vengono esposti gli striscioni NO ALLA RECLUSIONE PER MANCATA FIRMA!! (con riferimento ai tifosi colpiti da DASPO) e PIERA, TIENI DURO!!! in Gradinata Nord e DAVIDINO, COSENZA TI ABBRACCIA! in Gradinata Sud; sul colpo di testa di Ninković (G) della rete dell’1-0 G. Donnarumma II (M) tocca il pallone con la mano destra senza riuscire a respingerlo; espulso al 12’ del 2° T. Paletta (M); al momento del suo ingresso in campo, Suso (M), che aveva militato nel Genoa da gennaio a maggio del 2016, viene applaudito.

Stefano Massa
(membro del Comitato Storico Scientifico del Museo della Storia del Genoa)

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