Correva l’anno 1926: la Juventus si impose con un successo “all’inglese” sul Genoa

I bianconeri, futuri campioni d'Italia, vinsero 2-0 una gara contrassegnata dalle proteste per le decisioni dell'arbitro Mauro

Juventus-Genoa 1926: Santamaria I, contrastato da due juventini (Foto del settimanale Il Calcio, per gentile concessione della Fondazione Genoa)

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Il primo incontro dell’anno solare 1926 vide opposte le due formazioni, che erano ai vertici del Girone B della Lega del Nord del Campionato di Prima Divisione (di fatto conquistato dai bianconeri con la vittoria a spese dei campioni uscenti del Bologna nello spareggio della Finale della Lega del Nord vinto 2-1 alla “Civica Arena” di Milano il 1° agosto 1926 e formalmente con la vittoria per 5-0 allo “Stadium” di Roma contro la locale Alba-Audace nella Finale nazionale di ritorno), essendo il Genoa in testa con 13 punti dopo nove partite, seguito a un punto dalla Juventus e dalla Cremonese (che avevano una partita in meno, da entrambe vinta nel recupero, rispetto ai rossoblù) e dalla Pro Vercelli. L’incontro venne giocato su un terreno ai limiti della praticabilità per la neve e la pioggia cadute nelle ore precedenti e venne arbitrato dal socio dell’Internazionale di Milano avv. Giovanni Mauro (per la prima volta gli uomini allenati dall’inglese «Mister» William Thomas «Billy» Garbutt lo ritrovavano dopo la famigerata partita di Milano contro il Bologna di domenica 7 giugno 1925), che «salomonicamente» e «pilatescamente» fu «sordo» nel primo tempo alle proteste dei padroni di casa e degli ospiti per presunte irregolarità commesse dagli ospiti nelle rispettive aree di rigore.

I padroni di casa, che da quel Campionato ribaltarono l’inferiorità nei confronti dei «Maestri del calcio italiano», si dimostrarono superiori atleticamente e furono trascinati al successo dal talentuoso ungherese Ferenc «Gazzella» Hirzer I, che nella ripresa sbloccò dopo diciassette minuti di gioco il risultato andando a chiudere un’azione iniziata con un cross del connazionale Jozsef «Beppe» Violak controllato in maniera sorprendentemente maldestra da Renzo «il figlio di Dio» De Vecchi e proseguita con un tiro lento ed impreciso, ma rivelatosi prezioso suggerimento, da Antonio «Tonci» Vojak I e diede inizio con una fuga, non adeguatamente contrastata da Ottavio Barbieri, dopo altri sedici minuti all’azione della seconda rete: triangolo con Federico «Ricciolo» Munerati, passaggio a Vojak I, debole tiro del polano ed intervento risolutivo di Giuseppe Torriani. Nel finale il Genoa restò in dieci per l’espulsione di Giovanni «Gino» Puerari III.

TABELLINO

Torino, domenica 3 gennaio 1926, Stadio “Campo della Juventus”, ore 14,30

Juventus-Genoa 2-0 [X giornata del Girone B della Lega del Nord del Campionato Italiano di Divisione Nazionale 1925/1926]

Spettatori: quindicimila circa

Arbitro: Mauro [Milano]

Marcatori: nel 2° tempo al 17’ Hirzer I,  al 33’ Torriani

Juventus: Combi; V. Rosetta, L. Ferrero; Bigatto I, Meneghetti, Barale II; Munerati, Violak, Vojak I, Hirzer I, Torriani. All.: J. Károly

Genoa: De Prà; Moruzzi, R. De Vecchi; O. Barbieri, L. Burlando, Scappini I; Puerari III, Alberti II, Catto, E. A. Santamaria I, Levratto II I. All.: Garbutt

Note: al 40’ del 2° T. circa espulso Puerari III (G)

Stefano Massa

(membro del Comitato Ricerca e Storia del Museo della Storia del Genoa)

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.