Correva l’anno 1993: “Gennarino” Ruotolo segnò per il Genoa la rete più veloce nel Derby

Domenica 5 dicembre 1993 accaddero due fatti storicamente rilevanti nel «Derby della Lanterna»: per la prima volta a livello di Campionato si giocò in notturna (posticipo teletrasmesso dalla televisone a pagamento TELE+) e venne segnata la rete più veloce. Alla presenza del Commissario Tecnico della Nazionale Italiana, Arrigo «il Mago di Fusignano» Sacchi, e di […]


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Domenica 5 dicembre 1993 accaddero due fatti storicamente rilevanti nel «Derby della Lanterna»: per la prima volta a livello di Campionato si giocò in notturna (posticipo teletrasmesso dalla televisone a pagamento TELE+) e venne segnata la rete più veloce. Alla presenza del Commissario Tecnico della Nazionale Italiana, Arrigo «il Mago di Fusignano» Sacchi, e di fronte a trentanovemila spettatori («il tutto esaurito»), il Genoa (al suo primo derby da centenario) e la Sampdoria (in testa alla classifica al termine della precedente giornata con 19 punti in 13 partite – fu l’ultimo Campionato con i due punti per la vittoria –, a pari merito con il Milan e il Parma, che nel pomeriggio avevano rispettivamente vinto in casa 1-0 contro il Torino e perso in trasferta 0-2 contro la Roma) diedero vita a un incontro vivace, conclusosi sull’1-1.

Dopo 36 secondi di gioco il Genoa passò in vantaggio, al termine di un’azione iniziata con un lancio lungo di Gianluca «Luca» Signorini sr. per il centravanti ceco Tomas «Fisico» Skuhravy, che venne contrastato ai limiti dell’area di rigore dall’italorusso Pietro «lo Zar» Vierchowod ed anticipato dal portiere Gianluca «The Wall» Pagliuca di testa, il quale la usò maldestramente per paura di finire sullo slancio oltre la linea dei sedici metri e mezzo con il pallone in mano, proseguita con un colpo di testa a seguire e un dribbling da Gennaro «Gennarino» Ruotolo e da lui conclusa, ad anticipare un intervento di Moreno «Turbo» Mannini, con un beffardo ed angolatissimo diagonale di esterno destro.

La Sampdoria reagì immediatamente con una percussione al 2’ sulla destra di Attilio «Popeye» Lombardo che servì all’indietro l’olandese Ruud Dil «Cervo che esce dalla foresta» Gullit, il cui tiro di piatto destro da distanza ravvicinata sfiorò il palo della porta difesa da Gianluca Berti. Al 12’ un angolato tiro di sinistro di Roberto «Lupo» Lorenzini da una trentina di metri costrinse Pagliuca a distendersi sulla sua destra per deviare il pallone in calcio d’angolo. Al 37’ una rovesciata del serbo Vladimir «Mezzasquadra» Jugović, su cross dal lato sinistro dell’area di rigore di Gullit, terminò di poco alta. Quattro minuti dopo, su un cross dalla tre quarti di sinistra di Alberigo «Bubu» Evani, l’inglese David «baronetto» Platt prima fece, anticipando di testa il capitano degli avversari Signorini sr., la «torre» per Lombardo, che stoppò di petto e tirò addosso a Berti uscitogli incontro, e poi fu lesto a deviare di destro nell’incustodita porta genoana. Tambureggiante fu l’inizio di ripresa del Genoa, che attaccava sotto la Gradinata Nord: al 2’ Mario «Marietto» Bortolazzi con un esterno destro su punizione da oltre trenta metri mise in crisi Pagliuca, che non riuscì a trattenere la sua angolata conclusione e venne salvato da una deviazione in calcio d’angolo di Vierchowod; al 7’ Ruotolo, smarcato sulla destra da un colpo di testa dell’ungherese Lajos «il Magico Ungaro» Détari, si vide respingere il tiro da distanza ravvicinata da Pagliuca; al 16’ il fantasista magiaro, che si era liberato in dribbling di Mannini e Stefano Sacchetti, si vide respingere il tiro da un intervento all’ultimo momento di Vierchowod.

Al 19’ un violento quanto insensato fallo (stigmatizzato nel dopopartita dallo stesso Gullit) a metà campo di Roberto «Bobby goal» Mancini sr. su Fabio «il Bello» Galante venne giustamente sanzionato dal signor Gianni Beschin di Legnago con l’esibizione diretta del cartellino rosso. Al 37’ un’altra punizione di Bortolazzi da distanza simile a quella di inizio ripresa, ma quella volta indirizzata a sinistra, mise di nuovo in difficoltà Pagliuca, quel giorno decisamente non in giornata di vena, venne ripreso da Détari, la cui violenta conclusione di sinistro si stampò contro il palo sinistro della porta blucerchiata, negando al Genoa il meritato successo.

 

Stefano Massa

(membro del Comitato Ricerca e Storia del Museo della Storia del Genoa)

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