Correva l’anno 1962: il Genoa espugna Napoli e vola verso la A

Il Napoli cerca due punti per continuare a sperare nella promozione, il Genoa cerca il lasciapassare per la serie A. E’ primo in classifica con mezza promozione in tasca e mancano ormai solo otto partite alla fine. Una vittoria a Napoli contro una diretta concorrente sarebbe davvero un bel colpo, non solo per la classifica […]


Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Il Napoli cerca due punti per continuare a sperare nella promozione, il Genoa cerca il lasciapassare per la serie A. E’ primo in classifica con mezza promozione in tasca e mancano ormai solo otto partite alla fine. Una vittoria a Napoli contro una diretta concorrente sarebbe davvero un bel colpo, non solo per la classifica ma anche dal lato psicologico.

E’ un Genoa a trazione anteriore, capace di segnare a ripetizione e di vincere con autorità.

Occhetta, Baveni, Giacomini e Pantaleoni costituiscono un quadrilatero fortissimo, e Firmiani e Bean sono un lusso per la categoria.

Dopo la disastrosa, e purtroppo annunciata, retrocessione del 1960, questa volta i dirigenti a livello tecnico hanno lavorato bene, anche se per avere i giocatori più importanti hanno contratto un debito nei confronti dell’Inter che avrà poi riflessi estremamente negativi in merito al caso Meroni.

Il problema è sempre quello della mancanza di denaro, e i dirigenti rossoblù hanno firmato delle cambiali a fronte delle quali poi l’Inter pretenderà Meroni, da girare al Torino in cambio di Peirò che Helenio Herrera voleva a tutti i costi.

I due punti servirebbero più alla Società partenopea che al Genoa, su questo non ci piove, ma i rossoblù non conoscono altro modo di giocare che non sia quello di attaccare e così dopo 20’ sono già in vantaggio, con un’autorete di Schiavone.

Bean sette minuti dopo raddoppia e per il Napoli è una messa detta, nonostante Corelli a cinque minuti dalla fine del primo tempo accorci le distanze.

La partita non ha più storia, e non ci sarebbe null’altro da aggiungere se non fosse per la grande prestazione degna di menzione di capitan Pantaleoni, autore anche della doppietta che nel secondo tempo fisserà il risultato sul 4 a 1 per il Genoa.

Pantaleoni è al quarto anno di milizia rossoblù ed è ormai entrato nel cuore dei tifosi. Generoso, sempre pronto ad aiutare i compagni di squadra, ha anche un buon tiro a rete e corre per tutti.

L’azione più bella, però, quella che lo farà entrare di diritto nell’olimpo dei fedelissimi alla maglia di tutti i tempi, la realizzerà nell’estate del 1965 quando, dopo sette anni di onorato servizio, la dirigenza del Genoa, in riconoscimento del suo grande e leale attaccamento alla maglia rossoblù, gli concederà la lista gratuita, che gli avrebbe permesso di tenere per sé gli emolumenti di un passaggio a un’altra squadra.

Pantaleoni risponderà con una lettera nobile e commovente, nella quale ringrazia la Società per il pensiero molto apprezzato, e nello stesso tempo la informa di aver deciso di attaccare le scarpe al chiodo.

“Scarpe però del nostro vecchio Genoa – scrive – cioè una montagna di ricordi bellissimi ai quali sarebbe impossibile aggiungerne altri”.

Ci sono squadre celebri che devono la loro grandezza ai risultati di prestigio ottenuti.

La grandezza del Genoa sta invece nei sentimenti, che sono più grandi di qualsiasi grande risultato.

Napoli – Genoa 1-4

Napoli, 15 aprile 1962

Napoli: Pontel, Molino, Mistone, Girardo, Schiavone, Corelli, Simoni, Ronzon, Gilardoni, Fraschini, Tacchi.

Genoa: Gallesi, Fongaro, Bruno, Occhetta, Colombo, Baveni, Bolzoni, Giacomini, Galli, Pantaleoni, Bean.

Reti: Schiavone (N) autorete 20’, Bean (G) 27’, Corelli (N) rig. 40’, Pantaleoni (G) 77’ e 88’.

Arbitro: Roversi di Bologna

Tratto da Franco Venturelli – “Genoa, una leggenda in 110 partite, storie di Genoa e di Genoani”

Nuova Editrice Genovese, anno 2011

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.