Il Genoa ha fermato tutte le proprie attività, in segno di rispetto per le 43 vittime del crollo di Ponte Morandi avvenuta un anno fa. «A Villa Rostan – si legge sul sito ufficiale rossoblù – la sede del club. Allo stadio Macciò di Masone dove era in corso l’allenamento. Nella sede del settore giovanile e femminile sul lungomare di Pegli. Alle 11.36 il Genoa ha sospeso le attività per commemorare l’anniversario della tragedia del Ponte Morandi. Un lutto cittadino. Toccante l’atmosfera che ha accompagnato il minuto di raccoglimento, davanti a centinaia di persone in tribuna, osservato da mister Andreazzoli e dai giocatori. Tra cui capitan Criscito che, da quel viadotto, era passato pochi minuti prima. La storia delle vittime, tra cui supporter del Grifone, e dei sopravvissuti come Davide Capello, preparatore nella nostra scuola calcio, vive nella memoria collettiva». Nel crollo aveva perso la vita Andrea Cerulli del Genoa Club Portuali Voltri.
Il club rossoblù conclude: «E’ il giorno della commemorazione delle 43 vittime. Nel silenzio. O tra il suono delle sirene delle navi e delle campane delle diocesi. Tutta Genova si stringe intorno ai famigliari nell’anniversario di una tragedia che ha colpito tutti. Un anno dopo il Ponte Morandi non c’è più. Restano macerie di dolore. Vuoti incolmabili. Insieme alla lezione di civiltà, coraggio, dignità di cui i genovesi, e le istituzioni, locali e non, hanno dato prova. Un nuovo ponte. Forse neanche di lì passa l’idea di individuare il simbolo del riscatto, in una città che ha continuato a macinare numeri record, dal porto al turismo, in mezzo alle code e ai 4mila tir che la attraversano ogni giorno».