Il centrocampo del Genoa non aiuta le scelte di Prandelli

Il tecnico bresciano è costretto a scegliere tra calciatori d'identiche caratteristiche

Rolon Radovanovic Genoa
Rolon osservato da Radovanovic (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Il centrocampo del Genoa non aiuta le scelte di Prandelli. La povertà tecnica del reparto è una forte preclusione alla discrezionalità del tecnico bresciano costretto, suo malgrado, a scegliere tra calciatori d’identiche caratteristiche. Sturaro, Rolon, Ivan Radovanovic, Lerager, Mazzitelli (e anche l’infortunato Hiljemark) sono interditori, frangiflutti come si chiamavano una volta. Sono interpreti muscolari, abili nel contrasto, ma sicuramente inidonei a costruire dal basso la manovra del Genoa. Perciò Veloso, l’unico metodista in rosa tenuto conto che Bessa è stato provato ovunque tranne che davanti alla difesa, è una risorsa per Prandelli.

Una vecchia regola del calcio afferma che la squadra gioca come vuole il centrocampo. Il Genoa non deroga e difatti il calcio che produce è tutt’altro che piacevole. Ma a sei giornate dal termine, con almeno cinque punti da conquistare dei diciotto in palio, Prandelli non può lanciarsi in un’altra rivoluzione. Non c’è tempo e la reazione della squadra è un’incognita proprio perché in otto mesi d’allenamenti ha sopportato tre cambi di filosofia tecnica. Dei sussulti che hanno disorientato i rossoblù, tant’è che dopo trentadue giornate il Grifone non ha ancora (e a questo punto mai avrà) un undici di riferimento.

Se i tornanti peccano d’inesperienza e continuità e l’attacco si è completamente perso nel dopo Piatek, il centrocampo rossoblù è il reparto che desta meno preoccupazioni dal punto di vista numerico perché ha (almeno) due coppie di giocatori. In estate è opportuna una messa a punto per innestare altresì visione di gioco, tempi, inserimenti e qualche gol. Però prima di pensare a ciò che sarà è utile ragionare su ciò che deve essere nella volata di campionato. La salvezza, una questione più mentale che tecnica per il Genoa, che prescinde da chi scende in campo. Anche perché la morfologia del centrocampo non aiuta le scelte di Prandelli.

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