Analisi della “corsa a ostacoli” di Gilardino, tra infortuni e sconfitte all’ultimo minuto

Con la panchina di qualità inferiore ai titolari, il tecnico finora ha compiuto quasi un miracolo

Sirianni Preziosi
Vittorio Sirianni

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Separiamo i fatti dalle opinioni. I fatti: il Genoa ha realizzato la famosa “prestazione”, ma ha perso. Ha giocato una buona gara, ha avuto anche diverse occasioni per segnare, più di quelle avute dagli avversari, ma le ha stolidamente sbagliate.

Ha tenuto bene la gara, forse poteva anche, ad un certo punto, vincerla. Se non accadevano, come spesso accade, incidenti di percorso (che non dovrebbero accadere), come la papera di Martinez sul primo gol, e le disattenzioni e le ansie difensive degli ultimi minuti, il pari sarebbe stato strameritato.

Ora le opinioni, che sono tante e di diverso sapore. Perché, ci si chiede, Gilardino ha fatto così tanti cambi, tanto da contaminare certi meccanismi tattici che avevano dato buoni risultati? Risposta: quando ti si infortunano (oppure cala il rendimento) tre giocatori di punta, come Strootman, Malinovskyi, Badelj e hai in panchina tre sostituti che non hanno lo stesso valore tecnico dei tre infortunati, che fai? E qui innestiamo una considerazione che forse non tutti hanno mai preso in considerazione: Gilardino non ha mai, diciamo mai, potuto giocare con la formazione “tipo” che lui aveva designato, mai e poi mai, per cui ha sempre dovuto utilizzare la “forza operaia” della panchina (ad esempio Galdames non vale Strootman e così via), per cui essere arrivati a 14 punti (e con la sicurezza che qualcuno in più lo avrebbe meritato) significa aver fatto, non proprio un miracolo, ma quasi. Ve lo immaginate, domenica contro la difesa del Frosinone, un attacco rossoblù con Gudmundsson, Messias e Retegui al centro e Malinovskyi alle spalle?

Invece fra infortuni e nomi importanti fermi, il povero Gila deve anche affrontare contestazioni che davvero non merita. Certo, oggi bisogna stare attenti, stare con i piedi per terra, valutare la nuova situazione perché ovviamente perdere parecchi punti in poche giornate non è un buon segno.

Bisogna però anche valutare i lati positivi: ad esempio abbiamo notato una certa prolificità offensiva, molte palle gol sono capitate ai grifoni, più di quelle degli avversari. E che i nostri bomber non sono bamber e sprecano troppo.

Ad esempio, la crescita di Malinovskyi è un dato significativo che va tenuto presente. Ricordiamo che Gilardino mancava di parecchi elementi, persino di Ekuban e di Jagiello. Insomma, è necessario, in questo momenti, non dare il bastone in testa ad alcuno, ma semplicemente sperare sempre nella forza e nel coraggio di chi gioca oggi e che, il buon Dio, permetta il recupero di quei giocatori che dovranno costituire la vera ossatura della squadra.
Pensate: contro l’Empoli oltre ai già quattro infortunati (Gudmundsson, Retegui, Ekuban e Bani) si aggiungerà anche Strootman. Che notte pensate possa passare il buon Gilardino?

Vittorio Sirianni

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