Almeno trentamila persone ai funerali di Gigi Riva

L'ultimo saluto terreno a "Rombo di tuono"

Riva Cagliari
Gigi Riva (foto di Cagliari Calcio)

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Gianni Brera lo rinominò “Rombo di tuono” per la forza che imprimeva sul pallone di cuoio dell’epoca, una sorta di sasso rispetto agli ultraleggeri di oggi. Omaggio a un componimento di Grazia Deledda. Gigi Riva aveva un sinistro unico, capace di strappare le reti. E non solo. Durante un allenamento all’Acqua Acetosa, a Roma, colpì fortuitamente un bimbo sardo di nove anni, tale Danilo Piroddi, con un pallonata: gli fratturò ulna e radio. Intervistato da L’Unione Sarda, lo stesso Piroddi ha detto che a seguito di quell’episodio che gli costò alcuni giorni d’ospedale nacque un’amicizia durata sino a due giorni fa. Un episodio simile a quello che accadde a Gigi Simoni, nato il 22 gennaio, il giorno della morte di Riva: contendendo energicamente un pallone, ruppe una gamba a Pini e, per scusarsi dell’infortunio, lo scelse come suo vice allenatore a vita. Galantuomini d’altri tempi.

Gigi Riva Cagliari
I funerali di Gigi Riva a Cagliari alla basilica di Bonaria, una folla immenda per “Rombo di Tuono” (foto di Cagliari Calcio)

L’Italia ha salutato Riva con le esequie officiate alla basilica di Bonaria, la più grande di Cagliari. Trentamila persone. C’era la Sardegna, con il suo orgoglio e la sua lingua. La scomparsa di Riva ha risvegliato la fiera origine sarda di molti genovesi. Lo abbiamo ricordato riportando alcuni versi della poesia “A Diosa”, potente come uno dei suoi tiri e scritta da un avvocato nuorese sotto i venti di guerra del 1915: «Ti cherio abbratzare ego et vasare/pro ti versare s’anima in su coro/ma dae lontanu ti deppo adorare (Ti vorrei abbracciare e baciare/per riversarti la mia anima nel cuore/invece devo adorarti da lontano)». Ci hanno scritto in tanti, addirittura qualcuno ci ha persino detto grazie. Demelas, Ibba, Piu, Manis, Porcù. La bellezza della Sardegna è anche nei suoi cognomi inconfondibili, nel suo accento trainato e la parlata battuta sopra ogni finale. Anche il Genoa Club Sardegna ci ha lasciato il suo messaggio per Riva, rigorosamente in lingua madre: «A du conosci in sa gloria».

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