Alessandro Moggi a TMW: «Ci sono sei squadre interessate a Zanoli e il Napoli non vuole darlo»

L'agente del terzino cercato anche dal Genoa: «La cosa è forzata, dura, senza possibilità di un dialogo»

Zanoli
Alessandro Zanoli (foto dalla pagina Instagram del giocatore)

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«Alessandro sta vivendo un momento molto complicato». Alessandro Moggi, agente di Alessandro Zanoli, ha illustrato ai microfoni di TMW la situazione difficile in cui si trova il difensore: «È un giocatore ancora giovane e come tale deve crescere giocando, provando a fare un percorso. Qualitativamente è anche un patrimonio del calcio italiano nel suo ruolo, nella Sampdoria l’anno scorso lo ha dimostrato. Purtroppo ci troviamo in una situazione complicatissima, ci sono sei squadre interessate a Zanoli e il Napoli non vuole darlo».

C’è una chiusura completa da parte della società azzurra riguardo alle aspirazioni del giocatore: «La cosa è forzata, dura, senza possibilità di un dialogo. Ho messaggi irrispettosi anche del mio ruolo di agente del calciatore che mi sono stati inviati dal presidente, ripeto, posso mettere tutto nero su bianco. Zanoli sarebbe pure contento di rimanere a Napoli, ma se giocasse! Sembra il secondo portiere ora come ora, non gioca mai. O altrimenti è usato fuori ruolo: la considerazione non può essere tecnica, ma di altra natura».

Moggi non sa spiegarsi questo atteggiamento: «Non lo so, me lo chiedo anche io. Non può essere un’idea dell’allenatore: lui altrimenti gli avrebbe dimostrato di volergli dare delle opportunità, non a chiacchiere ma con i fatti. Giustamente Di Lorenzo avrà tutto lo spazio che si merita ma pure Zanoli avrà il diritto di diventare un giocatore, no? Non solo il dovere di rispettare un contratto che neanche è adeguato».

Non è un mistero che su Zanoli da tempo ci sia anche il Genoa, ma Moggi non vuole rivelare gli eventuali pretendenti: «Preferisco non fare nomi, ma vi dico che sono sei tra Italia ed estero. E non si apre nessun tavolo? Situazioni come queste sono ovviamente diverse dal classico concetto del fuori rosa e del conseguente reintegro di cui all’accordo collettivo ma credo siano ugualmente lesive del diritto del calciatore, il quale si trova senza protezione e difesa. Forse l’AIC dovrebbe tenere in considerazione profili di tutela per casi di questo genere».

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