Agostini: «Buon primo tempo, ma dobbiamo migliorare qualcosa»

Il tecnico del Genoa Primavera: «É doveroso farlo, poiché la squadra ha molta qualità»

Agostini Genoa Primavera
Un concentrato mister Agostini (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Il Genoa Primavera è tornato alla vittoria con un rotondo successo per 3-0 sul Feralpisalò. Mister Alessandro Agostini ha spiegato ai microfoni di Pianetagenoa1893.net la genesi di questo successo.

Partiamo dall’analisi della partita che il Genoa ha semplificato: nel secondo tempo è venuta fuori qualche qualità degli avversari?

«Sì, è vero. É chiaro che può essere fisiologico concedere qualcosa, però è stata un’ottima gara da parte nostra: soprattutto l’approccio iniziale con un primo tempo molto, molto buono. Poi è chiaro: la Feralpisalò è emersa un pochino perché forse abbiamo abbassato un po’ la concentrazione e anche perché nel calcio non si può giocare 90 minuti sempre dominando. In sostanza la partita è stata buona, anche se c’è qualcosa da migliorare».

Ci può dire dove, secondo lei?
«Io credo a livello mentale. Trovarsi 3-0 in vantaggio diventa una gestione diversa della partita, che sicuramente non è quella di abbassare l’attenzione, il ritmo di gioco e quant’altro. Per il resto sono contento perché c’è stato spirito di sacrificio, unione d’intento e quindi faccio i complimenti ai ragazzi».

L’impressione che abbiamo avuto da fuori è che questa squadra quando gioca come nel primo tempo sembra una Primavera 1 in quanto a intensità e qualità di giocatori?
«Sono perfettamente d’accordo ed è quello che dico sempre ai ragazzi: quello che non ci fa giocare come nella prima mezz’ora del primo tempo è proprio un aspetto mentale. Lì bisognerà migliorare e cercare di farlo, perché è un obbligo farlo con queste qualità».

Volevamo chiudere con una nota di colore: oggi è il compleanno di De André, avendo vissuto tanti anni in Sardegna è entrato dentro la sua letteratura musicale?
«Mi fa piacere questa domanda. Io sono un estimatore di De André. Il fatto di essere venuto al Genoa per questo motivo per me è un motivo d’orgoglio: Fabrizio a me è sempre piaciuto e l’ho sempre apprezzato soprattutto quello che ha espresso nelle sue opere».

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