Nelle vene di Mateo Retegui scorre un po’ di sangue genovese. «Il mio bisnonno nacque a Sestri Levante, il suo nome era Angelo Podestà: emigrò in Argentina a inizio degli Anni ’50» spiega Carlos Retegui, intervistato da Tele Genova sfoderando un ottimo italiano. «Ho giocato a hockey su prato in Sardegna, nel Club Suelli, dal 2004 al 2006: parlare la lingua italiana è importante per entrare nella società» spiega Retegui che per tredici anni ha ricoperto il ruolo ct della Nazionale argentina di tale disciplina vincendo un oro olimpico con i Leones a Rio e un oro iridato con le Leonas in casa a Rosario.
Poi il calcio, con il figlio Mateo che compie il grande salto in Europa: «É stata una decisione facile, presa con il cuore come ha detto in conferenza stampa – spiega papà Carlos – La storia del Genoa è grandissima, Mateo è stato cercato con forte interesse dal presidente, da Ricciardella e da mister Gilardino: ha messo davanti l’Italia alla Premier League perché ha l’Azzurro nel cuore. Per noi, la sua felicità è tutto».
