Federsupporter non ammessa al processo sportivo ricorrerà  alla Corte di Giustizia Federale

Stamane, all’apertura del dibattimento in oggetto, al quale Federsupporter era presente, su convocazione della Commissione Disciplinare Nazionale della FIGC, a seguito di apposita istanza di partecipazione al suddetto dibattimento, tempestivamente e ritualmente presentata, il rappresentante della Procura Federale ha espressamente chiesto alla Commissione di non ammettere Federsupporter al dibattimento stesso. La medesima richiesta è stata, […]


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Stamane, all’apertura del dibattimento in oggetto, al quale Federsupporter era presente, su convocazione della Commissione Disciplinare Nazionale della FIGC, a seguito di apposita istanza di partecipazione al suddetto dibattimento, tempestivamente e ritualmente presentata, il rappresentante della Procura Federale ha espressamente chiesto alla Commissione di non ammettere Federsupporter al dibattimento stesso.

La medesima richiesta è stata, peraltro, avanzata nei confronti del Codacons che, pure, aveva chiesto di partecipare al processo sportivo e che, pure, era stato convocato dalla Commissione.

Quest’ultima, riunitasi in Camera di Consiglio, ha accolto la richiesta della Procura Federale e, con propria ordinanza, ha escluso dal procedimento sia Federsupporter sia il Codacons, rilevato che, così come rappresentato dalla Procura Federale, entrambe le Associazioni “non sono soggetti dell’ordinamento federale “ .

Ciò premesso, tale inopinata esclusione, che sarà impugnata dinanzi alla Corte di Giustizia Federale, appare assolutamente formalistica, in quanto , se è vero che, da un punto di vista esclusivamente tecnico, Federsupporter non fa parte dell’ordinamento federale in senso stretto, tuttavia, così come ampiamente specificato nell’istanza di ammissione al procedimento, l’Associazione è stata ed è ormai riconosciuta e legittimata, sia in ambito sportivo ( Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive), sia nell’ambito della giustizia ordinaria ( TAR del Lazio, Consiglio di Stato, Tribunali Penali) come soggetto rappresentativo dei sostenitori e di rappresentanza e tutela dei loro diritti ed interessi.

Sotto quest’ultimo profilo, particolarmente illuminanti risultano le considerazioni di cui a pag. 16 della copiosa ordinanza del Giudice delle Indagini Preliminari ( GIP) del Tribunale Penale di Cremona, emessa il 22 maggio scorso, laddove si legge : “ Talmente estesa è l’attenzione, l’entusiasmo e la fiducia nelle competizioni calcistiche, nella dimensione della socialità, e talmente elevati sono gli interessi economici che vi ruotano intorno, nella dimensione quindi di un segmento importante dell’economia, che l’alterazione di partite è percepita, a torto o a ragione, come non meno grave di fenomeni di corruzione che avvengono nel campo politico-amministrativo e danneggia, con l’arricchimento sleale che esso comporta, un enorme numero di soggetti: non solo lo Stato e le società calcistiche, ma milioni di tifosi che si sentono colpiti da sentimenti di delusione e di inganno”.

L’esclusione di un soggetto, quale Federsupporter, dal procedimento sportivo dimostra, quindi, a prescindere dalla formalistica tecnicalità del motivo di tale esclusione, una totale insensibilità verso la dimensione sociale del calcio e verso quei “milioni di tifosi” danneggiati dall’alterazione di gare e colpiti, non solo economicamente, ma anche, come acutamente rilevato dalla citata ordinanza da “ sentimenti di delusione e di inganno”.

Sentimenti che dall’esclusione stabilita dalla Commissione Disciplinare Nazionale della FIGC non possono che essere ulteriormente acuiti.

E’ da sottolineare, al riguardo, che non si è avuta, almeno, la sensibilità di consentire una mera presenza al procedimento, come soggetto uditore, di chi, come Federsupporter, rappresenta proprio quei “ milioni di tifosi “ danneggiati, delusi e ingannati.

Ancora una volta, il mondo del calcio ha esibito il suo volto arcigno ed ostile nei confronti di coloro i quali finanziano, direttamente ed indirettamente, tale mondo, dimostrando , ancora una volta, che questo mondo vuole rimanere “ Cosa Loro”.

Federsupporter dalla decisione in esame si sente vieppiù incoraggiata a portare avanti la battaglia, in tutte le sedi, dimodochè venga finalmente riconosciuto il ruolo e la dignità dei sostenitori, finora presi in considerazione come destinatari di doveri, obblighi, divieti e restrizioni e non anche come soggetti attivi, titolari di diritti ed interessi degni di tutela, anche nell’ambito dell’ordinamento sportivo.

A questo proposito, non è più oltre giustificabile e tollerabile che, nel massimo Organo rappresentativo e deliberativo dello sport, vale a dire nel Consiglio Nazionale del CONI, in cui sono rappresentate e presenti tutte le componenti dello sport ( atleti, allenatori, dirigenti, società sportive), siano esclusi solamente i rappresentanti dei sostenitori: cioè di quelli che, come detto, sostengono, finanziariamente e con il loro entusiasmo, tale mondo .

Naturalmente, affinchè questa battaglia possa conseguire sempre maggiori successi, oltre a quelli, pur rilevanti, già ottenuti, è necessario che i “ milioni di tifosi” prendano al fine coscienza di sè stessi, della loro dignità e della loro forza, associandosi a chi, come Federsupporter, ha dimostrato e dimostra, nei fatti, di saperli rappresentare e difendere e non si interessino solamente del “ calciomercato”, dei risultati della propria squadra del cuore o delle vicende dei loro “idoli”.

Facciamo, tutti insieme, in modo che lo sport, in generale, nonché, in specie, il calcio non siano più “Cosa Loro”, con le conseguenze che, in questi giorni, si stanno, purtroppo, disvelando agli occhi di tutti.

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