Simeone: “Mi hanno convinto Preziosi, Jurić e Burdisso”

Gio, il nuovo numero nove: "Voglio imparare molto da un campione come Pavoletti"

Giovanni Simeone (Pianetagenoa1893.net)

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Dal River Plate al Genoa, dal club Más Grande a quello più antico d’Italia. C’è un filo invisibile che lega l’Argentina con Genova, una storia di navigatori ed emigranti. Giovanni Simeone è il nuovo rinforzo dell’attacco del Grifone, un acquisto che ci voleva dopo le lacune della scorsa stagione. “Ho conosciuto mister Jurić nei primi allenamenti e sono sicuro che con lui mi troverò bene perché vuole che le punte si muovano e s’inseriscano negli spazi” spiega Simeone nella conferenza stampa di presentazione a Villa Rostan.

Il Cholito, figlio di Diego Simeone, dribbla il nome del Muñeco Gallardo, suo ex allenatore al River Plate che lo ha abbandonato senza nemmeno dirglielo. Gio punta dritto al futuro: “Il Genoa è stata una mia scelta autonoma, mio papà ha solo saputo della destinazione: era contento per me, ora posso misurarmi con il calcio europeo. Non ho alcuna paura del soprannome, in patria sono anche apodato semplicemente Gio“.

La famiglia Simeone vive, respira calcio ogni istante della giornata: “Parliamo sempre di fútbol quando ci ritroviamo tutti a tavola“. Ora la Serie A, dopo il campionato argentino: “La massima serie italiana è una competizione bellissima. Mio obiettivo? Crescere e migliorare, non mi pongo un numero di gol da realizzare. Ho la fortuna di lavorare con campioni come Pavoletti e Pandev, voglio imparare molto da lui. M’ispiro a Mauro Icardi“.

Chi è stato determinante durante le trattative? “Ho ricevuto le telefonate di Fabrizio Preziosi, di mister Jurić e del capitano Burdisso. Mi hanno già parlato del derby, è come da noi Newell’s-Rosario“. Gio Simeone ha la tipica personalità rintracciabile nei giovani latini, le idee chiare e un tatuaggio sul retrobraccio che lo unisce ai fratelli. E una maglia numero nove che segna il passaggio di testimone dai suoi predecessori argentini Milito e Palacio.

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