Il tatuaggio è ormai una moda consolidata nel terzo millennio. Adolescenti ed adulti, chi più chi meno, fanno sfoggio di scritte, disegni, volti, motti, ghirigori. Dalle zone corporee meno evidenti – la “farfallina” di Belen insegna – a braccia, gambe, polpacci, collo. Nessuna zona del corpo è esclusa.
Anche i giocatori dell’italico pallone non sono da meno: ed ecco che si fa a gara a chi espone il tatuaggio più appariscente o quello più “criptico”, dalle citazioni dotte ai nomi dei figli, da volti famosi ad animali tropicali.
Qual è la squadra di calcio la cui rosa vanta la superficie corporea più tatuata? Non si sa, e forse non lo si saprà mai. Il Genoa, peraltro, entra probabilmente in vetta alla classifica quantomeno per il buon Armando Izzo.
Tra i nuovi arrivati non sfigura certo Andrey Asenov Gălăbinov, l’attaccante bulgaro, ma italiano di adozione, neo ingaggiato rossoblù. Ed ecco il ventottenne calciatore mostrare, agli sparuti turisti-tifosi arrivati a Neustift, il suo bel tatuaggio sulla coscia sinistra. Uscendo dagli spogliatoi, in una “mise” quasi adamitica, il pubblico a ridosso del campo non ha potuto non notare il grande tatuaggio sul bicipite femorale ma anche la bellissima maglia a maniche lunghe.