Quando a Bergamo l'allenatore del Genoa si dimise nell'intervallo

Furono nel bene e nel male i portieri i protagonisti dell’incontro della XXI giornata del Campionato Alta Italia 1945/1946 tra Atalanta e Genoa, disputatosi a Bergamo domenica 10 marzo 1946. All’inizio della giornata di quel torneo, che non prevedeva retrocessioni, il Genoa si presentò all’ultimo posto con 13 punti (in coabitazione con i «cugini» della […]


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Furono nel bene e nel male i portieri i protagonisti dell’incontro della XXI giornata del Campionato Alta Italia 1945/1946 tra Atalanta e Genoa, disputatosi a Bergamo domenica 10 marzo 1946. All’inizio della giornata di quel torneo, che non prevedeva retrocessioni, il Genoa si presentò all’ultimo posto con 13 punti (in coabitazione con i «cugini» della Sampierdarenese, quel giorno battuta 0-2 a Modena), distaccato di uno dai neroazzurri orobici. Giuseppe «Bepi» Casari si fece superare dai non irresistibili tiri dell’ala sinistra Pietro Sotgiu (al 24’ del 1° tempo) e dell’ala destra Giacomo «Ghecche» Neri (al 23’ della ripresa), mentre l’estremo difensore rossoblù Orlando Sain, battuto nel 1° tempo al 22’ da una gran botta di Aldo Boffi, susseguente a una sua respinta di un calcio di punizione di Adriano Gé, e al 27’ da un tiro di precisione nell’angolino alla sua destra di Walter Del Medico, presentatosi in solitudine, venne duramente attaccato nell’intervallo dall’allenatore ungherese Josfez Violak, il quale si dimise seduta stante e se ne andò. Molto più stimolato che turbato dall’alterco con il suo ormai ex tecnico, Sain, rientrato in campo, si rese autore di decisive parate. La squadra sarebbe poi stata affidata ad Ottavio Barbieri, liberatosi dai vincoli contrattuali con la Sampierdarenese, il quarto allenatore rossoblù in quella stagione dopo Guido Ara, Enrico «Richin» Silvestri e il soprammenzionato tecnico magiaro, ma non l’ultimo, perché nella Coppa Alta Italia (riservata alle squadre non qualificate al Girone Finale del Campionato Italiano) l’allenatore fu l’inglese «mister» William Thomas «Billy» Garbutt, rientrato dall’Inghilterra dopo aver vissuto nella penisola italiana dolorose vicende durante il conflitto, nel corso del quale aveva subito un lungo internamento come suddito di un Paese belligerante con l’Italia e perso sotto un bombardamento alleato la moglie, l’irlandese Anna Stewart.

Stefano Massa

(membro del Comitato Ricerca e Storia del Museo della Storia del Genoa)

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