Correva l’anno 1963: con una rete per tempo il pragmatico Genoa di Rosso ebbe la meglio sull’Atalanta

Nel successo per 2-1 sugli orobici, segnarono i gol rossblù: Germano nella prima frazione di gioco, poi Firmiani nella ripresa

Eddie Firmani (Foto tratta da www.laziowiki.org)

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A quattro giorni dal «passo falso» interno (1-2) contro la Fiorentina (agevolata dal signor Alessandro D’Agostini di Roma nella sua rimonta dalla mancata concessione di un netto calcio di rigore al Grifone in vantaggio per 1-0) si era chiusa giovedì 21 marzo 1963 l’avventura sulla panchina del Genoa dell’allenatore della trionfale promozione in Serie A della stagione precedente, Renato Gei, che aveva lasciato ad Angelo Triestino «Nino» Rosso I l’incombenza (assolta con un «sorpasso» all’ultima giornata a spese del Napoli) di evitare alla squadra la retrocessione, ripetendo quanto fatto due anni prima, quando il tecnico italo-argentino, subentrato ad Annibale «il Dottor Sottile» Frossi, aveva guidato nelle ultime dodici partite la formazione rossoblù, penalizzata di sette punti, a una non scontata salvezza dalla Serie C. Rosso I cercò di ricompattare uno «spogliatoio» decisamente «sfilacciato», riproponendo al centro della difesa proprio dall’incontro con l’Atalanta (il secondo della sua gestione) una «bandiera» come Rino Carlini, mai schierato da Gei nelle sessantaquattro partite di Campionato (tra Serie A e Serie B) in cui aveva guidato il Genoa, di utilizzare il «libero» (il fondamentale ruolo di regista del reparto arretrato venne affidato ad Antonio Colombo), di dare fiducia al talentuoso, ancorché discontinuo, rinforzo del novembrino «mercato di riparazione», José Germano de Sales «Germano» (il «coloured» brasiliano con il connazionale Almir Moraes de Albuquerque «Almir Pernambuqinho», il quale era accreditato dell’iperbolico soprannome di «Pelé bianco», era stato uno dei motivi di scontro tra la dirigenza rossoblù e Gei, che li utilizzava «con il contagocce») e di comprendere appieno il valore dell’emergente Luigino «Calimero» Meroni, da lui impiegato in tutte le ultime otto partite di Campionato.

Germano

Il pragmatismo di Rosso I, che aveva esordito con un pareggio «a reti bianche» a Palermo sette giorni prima, venne premiato dal successo interno con l’Atalanta, che cinquantasei giorni dopo, con una netta vittoria (con tripletta di Angelo «Berghem» Domenghini I) a “San Siro” per 3-1 sul Torino avrebbe conquistato quello che a tutt’oggi è l’unico trofeo assoluto (la Coppa Italia 1962/1963) della sua storia. Dopo soli due minuti, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Bruno Baveni raccolse il pallone e, dopo essersi involato sulla sinistra, lo scagliò con un traversone rasoterra in area di rigore, dando modo all’accorrente «Germano» di deviarlo in porta. Dopo aver resistito per tutto il primo tempo al gioco qualitativamente pregevole, ma sostanzialmente inconcludente, degli orobici, i padroni di casa al 2’ della ripresa partirono in contropiede con l’ala destra Giovanni «Sconquasso» Bolzoni, lanciata da Livio Fongaro: il tiro dell’ex blucerchiato non venne trattenuto da Pier Luigi «il nano volante» Pizzaballa e fu ribadito in rete da un altro ex sampdoriano, il centravanti italo-anglo-sudafricano Edwin Ronald «Tacchino freddo» Firmani. Fu, invece, di un ex genoano, il centrattacco argentino Salvador «Todo» Calvanese (mai a segno nelle sue quindici presenze nel disastroso Campionato di Serie A 1959/1960 tra le fila del Grifone), la rete, a nove minuti dal termine, che tenne in apprensione fino alla fine i tifosi rossoblù: la «punta» sudamericana, dopo aver triangolato con il danese Flemming «Fenicottero» Nielsen, miglior uomo in campo, fece partire quasi dalla linea di fondo un tiro che sorprese Mario Da Pozzo, il quale bloccò il pallone quando aveva di pochi centimetri interamente superato la linea di porta.

 TABELLINO

Genova, domenica 7 aprile 1963, Stadio “Luigi Ferraris”, ore 15,30

Genoa-Atalanta 2-1 [XXVIII giornata del Campionato di Serie A 1962/1963]

Spettatori: 13mila circa

Arbitro: Adani [Roma]

Marcatori: nel 1° tempo al 2’ Germano (G); nel 2° tempo al 2’ Firmani (G), al 36’ Calvanese (A)

GENOA: 1 Da Pozzo, 2 Fongaro, 3 Bruno, 4 Baveni, 5 A. Colombo, 6 Carlini, 7 Bolzoni, 8 Meroni II, 9 Firmani, 10 Pantaleoni III, 11 Germano. All.: A. T. Rosso I

ATALANTA: 1 Pizzaballa, 2 Pesenti I, 3 Roncoli, 4 F. Nielsen, 5 Gardoni, 6 U. Colombo, 7 A. Domenghini I, 8 da Costa, 9 Calvanese, 10 Mereghetti, 11 L. Magistrelli. All.: Tabanelli I

Stefano Massa

(membro del Comitato Ricerca e Storia del Museo della Storia del Genoa)

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