Esiste una lunga serie di film in cui la trama prevede dei loop temporali. Ogni giorno finisce per ricominciare da capo il giorno seguente. Dovrebbero aggiungere il nostro, quello che viviamo noi genoani ogni anno.
Come ogni anno da diversi anni assistiamo alla pantomima del “cambio tutto” (per non cambiare gattopardescamente nulla), del “ho sbagliato e non ci sarà più un anno così” (per poi continuare a fare le stesse cose e riprodurre le stesse tristezze se non peggio), omettendo ormai per decenza di parlare di “progetto”, il cui giudizio non potrebbe essere altro che quello espresso sul mitico film “La corazzata Potëmkin” dal ragionier Ugo Fantozzi … “una c… pazzesca” .
Ogni anno che passa, in realtà, non è uguale. Da una parte la spossatezza della tifoseria si fa sempre più pesante, dall’altra il legale rappresentante si fa sempre più “agé” e triste, proseguendo una recita farsesca e grottesca che non fa divertire più nessuno e a cui più nessuno crede.
Si cambiano giocatori e allenatori alla velocità della luce, si vende tutto il vendibile, si cambiano dirigenti … tutto cambia ogni anno tranne il legale rappresentante, ma il risultato è sempre lo stesso. Non ci vuole un genio per capire dove sia il problema.
Il legale rappresentante “solo” allo stadio durante la fase post-covid del campionato era l’immagine della tristezza. Era quasi irritante che noi dovessimo star fuori e lui no. E’ come se al tuo matrimonio tu non potessi entrare in chiesa e vedessi entrare qualcuno che non sopporti.
Questo nostro stallo può finire solo se l’attuale proprietà vende. Non ci sono appelli all’attuale legale rappresentante che possano risvegliarlo dal torpore. Il farsi da parte delegando formalmente la presidenza o la gestione ad un ‘facente funzione’ da lui stesso nominato è ridicolo.
L’esempio “Atalanta” è sotto gli occhi di tutti. Il nostro bacino di utenza, il nostro appeal, la nostra storia saranno superiori a quelli dell’Atalanta? Non ci sono dubbi. Quel che manca è una pianificazione per il bene del Genoa, che può decidere solo la proprietà. Ma non una proprietà legale stanca e demotivata che, fondamentalmente, non ci sopporta (la cosa è reciproca chiaramente). La proprietà morale del Genoa (noi) non mollerà mai. Saremo lì, comunque e dovunque, soprattutto felici quando arriverà un nuovo proprietario con un vero progetto che ci faccia sognare.
Quindi, basta girandole di allenatori, giocatori, DS etc. Serve solo un cambio in società, quello del legale rappresentante, per riattivare quell’entusiasmo, quella voglia matta, quella passione che dal 1893 ci anima e ci fa sentire tutti insieme, tutti come fossimo una famiglia, che comprende anche quelli del terzo anello che non ci sono più e quelli che verranno. Di questa famiglia l’attuale legale rappresentante non fa parte, è un corpo estraneo, come del pulviscolo in un occhio … hai solo voglia di liberartene.
Saluti a tutti i Grifoni e teniamo duro, il tempo è il nostro alleato.
Paolo Guidetti