Paganini: «Il Genoa non darà  alcuna “mano” alla Samp, sarà  partita vera»

TMW ha intervistato in esclusiva Paolo Paganini, giornalista e conduttore della trasmissione Rai Sabato Sprint, e con lui analizzato il derby della Lanterna. Entrambe le squadre vorranno vincere la partita. Prima di gennaio non vi erano nove punti di differenza fra Genoa e Samp, ora ci sono. I rossoblu giocano a viso aperto perché non […]


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TMW ha intervistato in esclusiva Paolo Paganini, giornalista e conduttore della trasmissione Rai Sabato Sprint, e con lui analizzato il derby della Lanterna. Entrambe le squadre vorranno vincere la partita. Prima di gennaio non vi erano nove punti di differenza fra Genoa e Samp, ora ci sono. I rossoblu giocano a viso aperto perché non hanno nulla da perdere, mentre i blucerchiati sono alla ricerca di un equilibrio. Il mercato di gennaio è stato cruciale per le due squadre, con il Genoa che si è rafforzato e la Sampdoria no.

Il derby di Genova vede le due squadre con motivazioni molto diverse. I rossoblu non hanno più nulla da chiedere al campionato, mentre i blucerchiati devono salvarsi. Che partita ci si deve aspettare?

“Sarà il solito derby dove tutte e due le squadre vorranno prevalere sull’altra. Per la Sampdoria questo è un derby vitale, perché ha una condizione di classifica molto delicata e il Genoa è vero che non ha più nulla da chiedere a questo campionato, però per i rossoblu questa partita rappresenta ancora una motivazione in più e finora lo ha dimostrato disputando sempre tutte le gare che ha giocato con grande determinazione”.

Nove punti di differenza in classifica rispecchiano le reali forze di Genoa e Sampdoria?

“Bisogna fare una distinzione, cioè valutare la situazione fino a gennaio quando non vi erano nove punti di differenza, un conto era la Sampdoria di Cassano e Pazzini e un conto è la Sampdoria senza questi due calciatori. Senza loro questo divario, lo dimostrano i punti, c’è ed è giusto così, prima non c’era”.

Ballardini e Cavasin, quando giocavano uno era centrocampista l’altro difensore, quanto il ruolo ricoperto sul campo ha influito nel loro modo di allenare?

“Anche in questo caso bisogna fare una distinzione, nel senso che Cavasin ha preso una squadra che già stava in una posizione di classifica molto molto precaria, per cui assolutamente da questo punto di vista il suo compito rispetto a quello di Ballardini è un compito più difficile, più delicato. E’ chiaro che sia per quanto riguarda Ballardini sia per quanto riguarda Cavasin ci mettono molto del loro passato e quindi è una Sampdoria che da questo punto di vista cerca di riuscire a trovare un equilibrio per potersi salvare e dall’altra parte è un Genoa che non ha più nulla da perdere e gioca a viso aperto. Qualcosa dei due allenatori e del loro passato calcistico c’è, però bisogna valutare questo elemento nella situazione contingente e cioè una squadra, la Sampdoria che, orfana di Cassano e Pazzini, si è trovata in una condizione di classifica che non credeva e il Genoa che, con l’arrivo di Ballardini, è comunque cresciuto”.

Se si guarda la differenza reti per gol subiti Genoa e Samp stanno a metà classifica, per gol realizzati i rossoblù sono più o meno nella stessa posizione, mentre i blucerchiati sono al penultimo posto. Questo è un dato significativo per le due squadre?

“Assolutamente sì, perché questo è frutto del mercato di gennaio. La Sampdoria ha perso due giocatori fondamentali come Cassano e Pazzini e sono arrivati calciatori che non hanno consentito di mantenere un livello qualitativo medio-alto sia in termini di classifica, sia in termini di gol: Maccarone, Biabiany e lo stesso Macheda, che è arrivato in prestito, non hanno contribuito a tenere il ritmo precedente. Anche il Genoa ha cambiato tanto nel mercato di gennaio, però ha cambiato meglio perché ha preso un giocatore importante in attacco come Floro Flores e un centrocampista interessante come si sta rivelando Kucka e quindi nasce tutto da qui, ovvero una maggiore capacità realizzativa del Genoa rispetto alla Sampdoria. Lo snodo principale di tutta la stagione sia del Genoa sia della Sampdoria, ma in particolare di quest’ultima, è il mercato di gennaio”.

Secondo lei visto che il Genoa è in una situazione tranquilla potrebbe per spirito campanilistico, dare una mano ai “cugini” o in un derby è impensabile che avvenga?

“E’ assolutamente impensabile che accada una cosa di questo tipo, sarà partita vera al centodieci per cento, secondo me”. 

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