NUR EL GAWOHARY: «Perfetta la gestione del gruppo da parte di Gasperini»

Un'analisi a tutto tondo sull'universo Genoa quella della voce di Babboleo News Nur El Gawohary, uno dei migliori giornalisti della nuova generazione


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Le notizie non si leggono, si interpretano. Nur El Gawohary, sotto questo punto di vista, non ha da imparare nulla da nessuno, neppure dai “guru” che svolgono questo mestiere da parecchi decenni. Il piacere di sentire la radio coincide spesso e volentieri con le capacità del giornalista in questione e, gli ascoltatori di Babboleo News possono reputarsi molto fortunati. Spontaneo come se fosse ad un metro dal suo interlocutore, abilissimo a prendere spunto dalle notizie di giornata senza tuttavia seguire un copione già preparato, Nur è il classico personaggio in grado di calamitare l’attenzione anche quando l’argomento dibattuto non solletica particolare interesse. Il Genoa è una delle sue passioni ma, pur essendo tifoso nel cuore, ha seguito la strada dell’obiettività, analizzando con uguale metro le avventure sportive del Grifone e della Sampdoria. Un ragazzo in costante ascesa che merita di ritagliarsi un ruolo di prestigio nel difficile mondo del giornalismo.

Nur El Gawohary è il giornalista della settimana di Pianetagenoa1893.net

Si aspettava una reazione di questa portata sia in campionato che in Europa League?

«Sinceramente si, perché il Genoa, nelle gare successive, ha scontato la pesante sconfitta casalinga contro l’Inter. E’ stato un brutto schiaffo, in un periodo di estrema stanchezza, che ha condizionato diverse prestazioni. Non si trattava, però, del vero Genoa, che invece si è rivisto in occasione del pareggio strappato a Palermo e della vittoria contro il Lille. Una squadra che può contare su qualità fondamentali come la grinta, il cuore e la capacità di reazione, e che riesce a metterle in mostra anche nei momenti più difficili. Alcuni aspetti, però, sono ancora da migliorare, e mi riferisco ad esempio ai due gol in rapida sequenza incassati dai francesi. I rossoblù hanno dimostrato a più riprese di patire le formazioni che giocano con lo schema catenaccio e contropiede ma dovranno prendere al più presto efficaci contromisure, in quanto, da qui alla fine della stagione, ne incontreranno ancora parecchie».

Mister Gasperini non ha mai potuto schierare la formazione tipo a causa di una catena incredibile di infortuni. Quanti margini di miglioramento ha ancora questo Genoa?

«Il ritorno di Mimmo Criscito simboleggia un po’ la fine del tunnel. L’allenatore ha dovuto fare i conti con una grave emergenza non per settimane ma addirittura per mesi, e ciò gli ha impedito finora di mandare in campo la formazione che aveva in testa in estate. I margini di miglioramento, di conseguenza, ci sono eccome».

Non crede che il campionato di quest’anno del Genoa, considerando la perdita di grandi fuoriclasse, sia al momento ancora più positivo del precedente?

«Si, sono d’accordo. Per rendersene conto è sufficiente dare un’occhiata alla classifica della serie A e del gironcino di Europa League. Nonostante tanti problemi, la squadra sta dando il massimo confermandosi molto competitiva su entrambi i fronti. Sarebbe auspicabile, comunque, qualche intervento sul mercato di gennaio, e sono convinto che il presidente abbia già in mente le prime mosse. La pausa del campionato dopo la gara contro il Siena potrà aiutare a tirare le somme».

Nella maggior parte degli spogliatoi, chi resta fuori causa qualche malumore. Al Genoa, invece, non è mai accaduto nulla di simile: merito dell’intelligenza dei giocatori o della gestione del mister?

«La gestione del gruppo da parte del tecnico è perfetta. Ed è per questo che, oltre a grandi meriti tecnici, gli riconosco anche grandi capacità sotto il profilo psicologico. Gasperini è un allenatore di polso, molto severo, che però ha saputo conquistarsi la fiducia da parte dei suoi giocatori. Ciò fa sì che nessuno si permetta di contestare o di mettere in discussione le sue scelte. Questo fatto mi induce a pensare che l’aspetto predominante sia rappresentato dall’intelligenza dall’allenatore, senza comunque trascurare la grandissima professionalità dei calciatori».

Chi è stato il giocatore simbolo del Genoa in questi primi due mesi e mezzo di attività ufficiale?

«Marco Rossi. Un grande capitano che getta in campo tanto cuore e non si risparmia mai. E’ anche per questo motivo che i tifosi lo amano in modo sfrenato e gli riconoscono di provarci sempre e comunque, fino al triplice fischio».

La vittoria contro il Lille non deve far perdere di vista l’imminente gara casalinga contro il Siena…

«A mio avviso il Genoa non è mai stato in crisi, ma la partita contro i toscani potrà permettere di capire se  ha davvero trovato quella maturità così importante per centrare risultati prestigiosi. E poi, prima della sosta, rappresenterebbe la classica ciliegina sulla torta da porre su una settimana da ricordare».

Claudio Baffico

 

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