Genoa Club San Fruttuoso: «Per noi il Gemellaggio continua con tutti i napoletani»

Il sodalizio rossoblù racconta la nascita dell'amicizia al San Paolo nel 1982: per i soci proseguirà sempre con i tifosi azzurri


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C’eravamo anche noi, Antonella, Giovanna, Claudio, Eber, Giancarlo, Graziano, Marco, quel 16 maggio del 1982 al San Paolo di Napoli. Ultima giornata dell’ottantesimo campionato nazionale di serie A; 16 squadre, la vittoria ancora prevedeva i due punti e per la prima volta le compagini portavano sulle maglie il nome dello sponsor.

Il Genoa era tornato in serie A solo l’anno prima col Milan che era stato retrocesso con la Lazio a seguito del Totonero, ed il Cesena; l’anno in cui la Sampdoria vincendo a Roma con la Lazio ci permise di mantenere due punti di vantaggio sui romani e che ringraziammo sotto la loro sede, ancora in via XX Settembre, con l’ancor oggi famoso “Grazie Rumente”.

Quel 16 maggio ’82 era un’altra, consueta, “ultima spiaggia” per il nostro Genoa: condannato a vincere a Napoli per avere matematica sicurezza od a pareggiare nel caso di vittoria del Milan sul campo del già salvo Cesena. Non potevamo mancare ed infatti eravamo lì.

In vantaggio con Briaschi fummo raggiunti dallo scatenato ex Criscimanni. Il Milan, però, perdeva 1 a 0. Secondo tempo 2 a 0 del Cesena e noi che andiamo sotto col secondo goal di Musella che finalizza ennesima azione dell’indiavolato Criscimanni. Ancora salvi ma da Cesena le radioline cominciano a registrare un calo “improvviso” dei bianconeri romagnoli: il Milan dimezza il risultato e poco dopo pareggia. Ancora salvi ma a tutti i presenti pareva chiaro quel che stava per materializzarsi finché all’83°, a sette minuti dalla fine, arriva la notizia che condanna, a quel punto, il Genoa: “Milan incredibilmente in vantaggio, quindi salvo, a Cesena 3 a 2”.

A quella notizia l’intero San Paolo ha una subitanea, spontanea reazione ribellandosi col “core” all’ingiustizia e dagli spalti di tutti i settori si alza forte all’unisono il grido “Genoa, Genoa”.

All’ultima azione su corner causato da … infortunio? .. di Giaguaro Castellini batte Basilico e “San” Mario Faccenda insacca il pareggio.

Esplode il San Paolo tutto e noi con le lacrime agli occhi…

Così, spontaneo, nacque il gemellaggio: senza mediazioni ragionate ma col sentimento d’amore e giustizia che sana passione sportiva alberga negli animi onesti.

Oggi alcuni gruppi e formazioni c’informano con comunicati che il “loro” gemellaggio è finito.

Crediamo, invece, che amore e passione debbano sempre rimanere entro i limiti di Ragione e Buonsenso senza sfociare in fanatismo e violenza e che l’avversario di turno, necessario perché l’incontro (non “scontro”) possa svolgersi, non vada mai considerato né appellato come “nemico”.

A noi piace ripensare a quel caldo pomeriggio di maggio quando i Napoletani senza indugio e remora, col cuore in mano ci sostennero per giustizia ed ancora abbiamo nelle orecchie il loro “Genoa, Genoa”.

Per noi il Gemellaggio continua con tutti i Napoletani e con tutti i tifosi d’ogni colore che si ostinano a considerare il Calcio come intendeva ed insegnò il nostro fondatore, pioniere del Calcio e del Verbo di Lord Baden Powell in Italia, Sir James Richardson Spensley.

Forza Genoa, Forza Napoli. Viva il Foot-ball … Il Calcio.

Genoa Club San Fruttuoso 1968

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