L’ultima partita vista da Fausto Coppi: Genoa-Alessandria 1-0

L'omaggio della Fondazione Genoa al Camponissimo per i 50 anni della sua scomparsa


Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Il 20 dicembre 1959 il Genoa e l’Alessandria, al termine del Campionato 1959/1960 ultimo con 17 punti (e una penalizzazione di 27 per la partita di Bergamo del 17 aprile 1960, poi ridotta di tre, tanto che nel successivo campionato cadetto i 35 punti nella classifica finale dei rossoblù corrisposero a 42 conquistati sul campo) e penultima con 25 (con una massima serie da allora mai più riconquistata), si affrontarono al “Luigi Ferraris”. I rossoblù riuscirono dopo un caparbio assedio alla porta dell’italo-libico Luciano Arbizzani a trovare l’unica rete dell’incontro con l’uruguayano Gismero Júlio César «el Pardo» Abbadie a 14 minuti dal termine e a conquistare dopo le quattro sconfitte iniziali (per 0-2 con il Bologna, il Milan e il LaneRossi Vicenza e per 1-2 con la Sampdoria) e il successivo pareggio (per 1-1 con l’Atalanta) la prima vittoria interna stagionale.

Quell’incontro può essere ricordato per due motivi: per la prima volta si esibì a Genova il «Golden Boy» Gianni Rivera (il numero 10 dei grigi non aveva allora ancora 16 anni e mezzo) e per l’ultima volta nella sua vita, che sarebbe terminata tragicamente (stroncata dalla malaria contratta durante una battuta di caccia in Alto Volta da cui aveva fatto rientro il 15 dicembre) 13 giorni dopo all’Ospedale di Tortona, assistette a un incontro di calcio uno dei più grandi campioni dello sport italiano di tutti i tempi, il ciclista Fausto Coppi I, deceduto il 2 gennaio di mezzo secolo fa. Proprio alla sera, dopo il ritorno da Genova a Novi Ligure, dove Coppi I risiedeva in una villa con la compagna Giulia «la Dama Bianca» Occhini e il figlioletto Angelo Fausto «Faustino» di quattro anni e mezzo, si iniziarono a manifestare con febbri intermittenti i primi sintomi della malaria.

All’inizio del suo «coccodrillo» pubblicato il 7 gennaio 1960 a pagina 16 di Il Calcio Illustrato e il Ciclismo ed intitolato ERA L’AMICO DEI CALCIATORI l’ex Commissario Unico della Nazionale Italiana di calcio campione del mondo nel 1934 e nel 1938, Vittorio Pozzo, scriveva: Per molti di noi, per tutti noi, si può dire, l’uomo che era Fausto Coppi non poteva scomparire dalla gran scena della vita in un modo più fulmineo. Per la gran massa degli sportivi, la notizia della sua morte giunse prima di quella della sua malattia. Ed è stato un colpo, per tutti quanti. Lo avevamo visto ancora recentemente, a Genova, nell’incontro Genoa-Alessandria. Ci avevano informato della sua presenza durante l’intervallo della partita. Era seduto accanto al giocatore Bernasconi della Sampdoria. Lui, campione ciclista, era l’amico dei calciatori. Ci conosceva tutti, gradiva le conversazioni con noi, ci amava. E noi amavamo lui. Era stato un grande ammiratore di Meazza prima e di Mazzola poi. Ed era legato da una passione al vecchio Torino.

A un’altra partita giocata sempre in dicembre, ma undici anni prima fu legata una sua presenza nella Tribuna del “Ferraris”. Il giorno di Santo Stefano un Genoa ben più pimpante (al termine di quella XVII giornata al primo posto con un punto e una partita disputata in più sui formidabili granata) inflisse con un netto 3-0 maturato nella ripresa l’ultima sconfitta in campionato alla squadra per cui palpitava il cuore del «Campionissimo», il Grande Torino, che prima del tragico incidente aereo di Superga avrebbe raccolto 11 vittorie e 7 pareggi nei successivi 18 incontri. Curiosamente il giorno dopo il cinquantesimo anniversario della morte dell’«Airone» (un altro dei soprannomi dati al leggendario campione ciclistico italiano) si sono affrontati, ancorché a livello amichevole e a campo e risultato (2-1 per i grigi) invertiti rispetto alla partita del 1959, il Genoa e l’Alessandria, nelle cui fila milita Andrea Signorini, figlio di Gianluca, scomparso come Fausto Coppi I a poco più di quarant’anni.

Stefano Massa

(responsabile scientifico degli studi sulla storia del Genoa per la Fondazione Genoa 1893)

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.