ESCLUSIVA PG, GERVASI: «Daraselia Cup, una vetrina. Il Genoa ha fatto una bella figura»

«A fine torneo abbiamo fatto una tavolata che ha riunito Genoa, Siviglia e Monza con connessioni eno-gastronomico-calcistiche»

Gervasi Nuredini Genoa Under 16 Dinamo Tbilisi
Gabriele Gervasi premia Joi Nuredini (foto di Dinamo Ybilisi)

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L’edizione 2023 della Daraselia Cup ha segnato il ritorno di una manifestazione giovanile destinata ad assumere sempre più prestigio internazionale. Gabriele Gervasi, vice direttore tecnico dell’Academy della Dinamo Tbilisi, società ospitante, traccia un bilancio in esclusiva per Pianetagenoa1893.net.

Gervasi, ci spiega come ha funzionato la vostra macchina organizzativa? «Il nostro presidente e direttore generale hanno compiuto un grande sforzo nel reperire gli sponsor, il più grande è la Coca Cola. Noi tecnici, invece, abbiamo trovato le squadre. Con il lavoro di tutti, da chi è in ufficio a chi, ad esempio, si occupa della lavanderia, abbiamo unito le forze e organizzato un torneo-vetrina per la nostra società: chi lavora per la Dinamo Tbilisi è come se lo facesse per la propria famiglia. Non è stato facile incastrare alcune componenti, mi riferisco ai viaggi, alla logistica e alle scuole. Faccio i miei complimenti al direttore Carrasco, a Domenico Giordano che cura la parte atletica e a tutti gli allenatori e dirigenti che in questi anni hanno dato il loro contributo per migliorare la Dinamo».

Come le sono sembrate le squadre partecipanti? «Ero curioso di vedere dal vivo il Qarabag e il Basaksehir perché il confronto è stimolante. In generale, noto che lo stile di gioco del calcio mondiale va verso una certa omologazione che parte dal giocare la palla da dietro e mantenere un atteggiamento propositivo: la qualità dei calciatori e degli allenatori fanno la differenza nel trasmettere le idee. Genoa e Monza hanno fatto una bella figura chiudendo al terzo e quarto posto. Abbiamo vinto noi della Dinamo Tbilisi non solo perché abbiamo sfruttato alcuni classe 2006, come previsto dal regolamento: eravamo la squadra con maggiore pulizia tecnica e personalità palla al piede. Tra i georgiani faccio solo tre nomi, pur consapevole di fare un torto ad almeno sette, otto altri calciatori dello stesso livello: Alexander Peikirishvili (centrocampista, 2006 in Primavera già da due anni), Saba Samushia (attaccante) e il 2008 Kharebashvili (terzino sinistro, già Nazionale sottoleva)».

Gervasi, che impressione le ha fatto l’Under 16 del Genoa? «Conoscevo i ragazzi, è una leva cresciuta molto rispetto all’anno scorso: Joi Nuredini (in foto, ndr) è stato premiato come futura promessa. Il Genoa non è una sorpresa: la prima squadra sarà pur in Serie B ma il suo settore giovanile, gestito dal mio mentore Michele Sbravati, è sempre di alto livello. Il direttore e i suoi tecnici lavorano ogni giorno compiendo qualcosa di speciale. Sono lieto di aver fatto conoscere la mia realtà quotidiana ad alcun amici come Davide Capello e Santo Bignone. A fine torneo abbiamo fatto una tavolata che ha riunito Genoa, Siviglia e Monza con belle connessioni eno-gastronomico-calcistiche, qualcosa che fa bene allo sport: mister Konko ha giocato per il club andaluso che oggi è detenuto con quota minoritaria da 777 Partners».

Dopo molti anni all’estero, come giudica le limitazioni agli extracomunitari? «Non voglio entrare nel discorso politico ma le mie esperienze mi hanno insegnato che avere l’opportunità di lavorare all’estero ti fa crescere. Mi piacerebbe vedere più italiani all’estero perché siamo bravi e dobbiamo uscire dai nostri comfort quotidiani. Tuttavia, è pur vero che ci vuole equilibrio per difendere il prodotto autoctono, soprattutto in certi momenti sportivi negativi. É giusto regolare l’afflusso di stranieri, senza distinguerli tra comunitari ed extracomunitari sportivi: quest’ultimo è un concetto che forse ha già perso di significato. L’esempio viene dal direttore Giuntoli, per me un punto di riferimento come Sbravati, che ha occupato gli slot da extra-UE per un georgiano e un coreano senza ricercare, come si fa di solito, tra sudamericani o africani».

Gervasi, quali saranno le prossime tappe della Dinamo Tbilisi? «La prima sarà a Cairo Montenotte: ringrazio gli organizzatori del torneo per l’invito, non vediamo l’ora di misurare i ragazzi contro certe corazzate del calcio italiano. Per i nostri 2009 sarà la prima esperienza fuori dalla Georgia, il club ha agevolato il viaggio alle famiglie. Successivamente andremo in Armenia con i 2008 e i 2009».

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