(S)Visti da lontano – Uno sguardo ai ricordi del Genoa col Parma, prossimo avversario in gravi difficoltà  finanziarie

Il calendario prevede la sfida interna contro un Parma che sta sparendo dal calcio che conta. La squadra ducale, ai Genoani chi ha vissuto gli anni 80 e 90, evoca ricordi molto più agri che dolci. Fu il Parma di Arrigo Sacchi a opporsi al Grifone in quel 24 maggio del 1987 che passerà poi […]


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Il calendario prevede la sfida interna contro un Parma che sta sparendo dal calcio che conta. La squadra ducale, ai Genoani chi ha vissuto gli anni 80 e 90, evoca ricordi molto più agri che dolci.

Fu il Parma di Arrigo Sacchi a opporsi al Grifone in quel 24 maggio del 1987 che passerà poi alla storia per il debutto del bandierone simbolo del Popolo Rossoblù, Un Cuore Grande Così, più che per il pareggio finale che rallentò i sogni rossoblù di Serie A.

Fu ancora il Parma, diventato di proprietà di Tanzi e dalla Parmalat, la sorpresa, insieme al Genoa, del Campionato 1990-1991. Entrambe le squadre, praticamente matricole, grazie a una stagione sorprendente si qualificarono alla Coppa Uefa della stagione successiva.

I Ducali uscirono al primo turno contro il Cska di Sofia. I Grifoni arrivarono sino alla semifinale contro l’Ajax.

Le strade delle squadre, che sembravano accomunate sino a quel momento da un destino simile, si separarono proprio nell’anno della Uefa.

Il Parma di Tanzi vinse la Coppa Italia 1991-1992 (eliminando ai quarti proprio il Grifone), mentre il Genoa ricadde nell’anonimato.

La favola dei Parmensi proseguì nel decennio successivo con la conquista di ulteriori 2 Coppe Italia, 1 Supercoppa Italiana, 1 Coppa Coppe, 1 Supercoppa Europea, e 2 Coppe Uefa.

Il Genoa invece infilò qualche anno di serie A e una lunga di striscia di Serie B.

Nel 2003 scoppiò lo scandalo internazionale, della Parmalat, degli Eurobond e dei tanti miliardi di raccolti tra i piccoli risparmiatori e poi spariti nel nulla.

Le roboanti vittorie del Parma Calcio sembrarono a molti tifosi ingiuste perché frutto anche di quei tanti soldi “spariti”. 

Il Parma calcio ne uscì ridimensionato; ma grazie al Commissario Bondi e al successivo arrivo di Ghirardi ne uscì bene.

Il resto è cronaca di oggi.

L’auspicio è che i vertici del calcio trovino una soluzione soprattutto per i dipendenti della società Parma. Pensiamo alle segretarie, ai contabili, ai magazzinieri, insomma a tutti coloro che hanno stipendi normali. I calciatori troveranno comunque una sistemazione.

Federico Santini

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