IL GIORNALISTA DELLA SETTIMANA – EMANUELE DOTTO: «La sfida con l’Odense importante sia per il presente che per il futuro del Genoa».

La celebre voce di "Tutto il calcio minuto per minuto", intervistato in esclusiva da Pianetagenoa1893.net, carica di significati la partita in terra danese


Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Una voce inconfondibile, una competenza assoluta. Esistono diversi modi di interpretare il mestiere di radiocronista: Emanuele Dotto rappresenta un esempio per tutti. Non solo per coloro che avrebbero piacere di intraprendere questa strada. Pacato nei toni, puntuale e preciso nel raccontare quanto accade, impeccabile nei cenni storici, minuzioso nelle pronunce, il giornalista genovese ha la capacità di “sapersi” far ascoltare anche quando l’argomento trattato può interessare relativamente. Dotto, infatti, nel corso della sua lunga carriera, si è occupato di diverse discipline sportive, tra cui canottaggio e canoa, ed è uno degli inviati di punta sulle strade del Giro d’Italia di ciclismo.

Nato il 21 giugno 1952, ha ottenuto il tesserino da giornalista professionista nel 1977, quando scriveva per il “Corriere Mercantile”. Dopo tre anni nella redazione de “Il Giornale””, Dotto è approdato alla Rai, per la quale ha seguito ben nove edizioni delle olimpiadi e cinque campionati del mondo. Laureato in Storia Medievale, il genovese conduce tutti i sabati sulle frequenze della Rai la trasmissione Sabato Sport, un’interessante concentrato di cultura, cinema, letteratura, musica e…ovviamente sport. Restando in ambito sportivo, una vera e propria maratona, con inizio alle ore 14 per concludersi alle 23.30.

Emanuele Dotto è il giornalista della settimana di Pianetagenoa1893.net

Quali sono i principali rischi che il Genoa potrebbe correre contro l’Odense?

«Con il 3-0 il passaggio del turno sarebbe stato garantito mentre con il 3-1 bisogna stare molto attenti a non subire un gol a freddo. L’Odense ha dimostrato nella gara di andata di essere squadra più forte di quanto non abbia detto il risultato finale. In quella circostanza il tecnico danese optò per un atteggiamento più prudente invece di schierare due attaccanti ed un trequartista e ciò, alla prova dei fatti, si è rivelato un errore».

Mister Gasperini, in conferenza stampa, ha anticipato che non si affiderà al turn over. Condivide questa scelta o, in virtù del risultato dell’andata, avrebbe risparmiato qualche giocatore per la trasferta di Bergamo?

«Concordo pienamente con l’allenatore. Questa partita è più importante di qualsiasi gara di campionato. I motivi sono diversi: accedere alla fase gironi, infatti, garantisce un ritorno economico, permette di farsi conoscere in campo internazionale e dà la possibilità di proseguire il cammino in una competizione prestigiosa come l’Europa League. In altre parole, la sfida con l’Odense è importante non solo per il presente del Genoa ma anche e soprattutto per il futuro».

L’eventuale passaggio del turno potrebbe indurre la società a rafforzare ulteriormente l’organico. Alla luce della gara con la Roma, quali sono i reparti che necessitano di qualche innesto?

«Il Genoa, oltre ad assicurarsi diversi elementi, ha ceduto tre pedine di grande valore: Milito è un giocatore fortissimo, non sostituibile, Thiago Motta è unico nel suo ruolo mentre Ferrari ha dimostrato di essere un difensore di buon livello. Al momento direi che il Genoa resta una squadra forte ma leggermente inferiore a quella dello scorso anno. Per eventuali rinforzi mi affido a Gasperini. Io prenderei un difensore di valore ma non sono un allenatore e questa è solo la mia opinione. Mancini e Quaresma? Se Gasperini li vuole ben vengano, altrimenti potrebbero creare qualche disequilibrio nello spogliatoio a causa dei loro ingaggi».

Oltre a Criscito e Bocchetti, ci sono altri giocatori in organico che potrebbero ambire ad una convocazione nella nazionale italiana?

«Avere due rossoblù in azzurro rappresenta già un buon risultato. A loro potrebbe aggiungersi Marco Amelia che, per lungo tempo, è stato il secondo di Buffon. Appena tornerà al top sono convinto che potrà beneficiare di altre chance. Non bisogna dimenticare, inoltre, che tra le file del Genoa militano molti stranieri e diversi di questi fanno parte delle squadre nazionali dei rispettivi paesi.

Per quanto si può valutare dalle prime uscite ufficiali, nota qualche differenza nell’impostazione tattica del Genoa o il tecnico ha mantenuto invariata la propria filosofia nonostante la perdita di Ferrari, Thiago Motta e Milito?

«L’impostazione è sempre la stessa ma la manovra mi sembra più ariosa. Lo scorso anno, infatti, il pallone passava sempre per i piedi di Thiago Motta e Milito, che venivano cercati con insistenza dai compagni mentre adesso il gioco è distribuito in maniera più omogenea nelle varie zone del campo. Il Genoa punta quindi sullo schema collaudato, ma con significative variazioni».

Claudio Baffico

 

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.