ESCLUSIVA PIANETAGENOA1893 – SALVATORE BOCCHETTI: «Subiamo più gol dell’anno scorso, ma voglia, impegno ed entusiasmo sono sempre gli stessi»

Il difensore napoletano, uno dei pilastri della formazione rossoblù convocato in Nazionale, spiega che «l'unica partita da cancellare è stata quella contro l'Inter. Nelle altre, abbiamo giocato alla pari con gli avversari di turno»


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Arrivare a calcare i principali palcoscenici non è mai facile. E sono pochissimi, anzi, i migliori, a riuscirci ancor prima di aver compiuto ventitrè anni. Uno di questi risponde al nome di Salvatore Bocchetti, punta di diamante dell’organico del Genoa che ha accettato di essere intervistato in esclusiva da Pianetagenoa1893.net. Ormai il termine “rivelazione” è inopportuno. Già gli stava stretto un anno fa quando, da colonna dell’Under 21, si accingeva ad accumulare le prime presenze in massima serie. Poi, una crescita fulminea gli ha permesso di diventare titolare inamovibile del Grifone che volava verso l’Europa e di attirare l’attenzione del commissario tecnico della nazionale Marcello Lippi. Tra sogno e realtà  il napoletano ha disputato dal primo minuto la sfida tra Italia e Cipro, valida per le qualificazioni ai mondiali di Sudafrica, manifestazione a cui ha tutte le possibilità di arrivare. Nel frattempo il Genoa se lo gode, nella speranza che la sua tempra e le indiscutibili qualità di cui dispone gli permettano di restare ancora a lungo in Europa e di scalare ulteriormente le posizioni della serie A.

I risultati, nel calcio, permettono di acquisire molta fiducia, ed il Genoa, dopo tre sconfitte consecutive, è tornato a volare piegando la Fiorentina. Il prossimo obiettivo è quello di tornare ad esprimere il calcio spumeggiante di qualche tempo fa?

«La fiducia non è mai mancata, neppure quando la squadra non faceva punti. Gare come quella contro la Fiorentina aiutano a riemergere e a chiudere un periodo non positivo, soprattutto sotto il profilo dei risultati. Adesso, però, vogliamo dare continuità, cercando di far bene anche domenica a Palermo. Per quanto riguarda il gioco, si può sempre migliorare. Ne siamo consapevoli e lavoreremo per progredire costantemente».

A differenza dello scorso anno la difesa sta subendo qualche rete di troppo. C’è una spiegazione?

«E’ vero, non nascondo che sotto questo aspetto avremmo potuto fare meglio. Posso garantire, però, che la voglia, l’impegno e l’entusiasmo sono gli stessi rispetto allo scorso campionato. A penalizzarci oltremodo sono stati i diversi infortuni con cui abbiamo dovuto fare i conti, un pizzico di sfortuna nei momenti cruciali e qualche decisione arbitrale sfavorevole. Senza dimenticare i molti impegni ravvicinati, a cui non eravamo abituati. Non è un caso che, finora, il Genoa abbia incassato diversi gol nell’ultimo quarto d’ora, quando la stanchezza emerge e la lucidità scarseggia. Nonostante tutto, l’unica partita da cancellare è stata quella contro l’Inter. Nelle altre, al di là del risultato finale, abbiamo giocato alla pari con gli avversari di turno e, soprattutto a Cagliari, non abbiamo ottenuto quel che avremmo meritato».

Lei è alla prima esperienza in Europa League. Che idea si è fatto di questa competizione?

«Permette di giocare partite molto diverse da quelle che presenta il campionato. Ciò dipende soprattutto dal fatto che ti trovi ad affrontare formazioni che intendono il calcio in maniera differente tra loro. Non solo: la struttura fisica dei giocatori cambia, così come i modi di schierarsi e di interpretare le gare».

Lei ha avuto problemi a disputare tante gare così ravvicinate nel tempo?

«Sotto il profilo fisico inizialmente ho pagato qualcosa, sia perchè non ero abituato a giocare ogni tre giorni, sia perchè ero reduce da un infortunio. Piano piano, poi, le cose sono andate meglio, ed ora, così come i miei compagni, affronto i due impegni senza risentirne affatto»

Tante soddisfazioni con il Genoa ma anche in nazionale le cose stanno andando benissimo come conferma il suo impiego da titolare nel match contro Cipro e le parole di apprezzamento pronunciate dal commissario tecnico Marcello Lippi…

«Sono cose che fanno piacere, inutile negarlo. L’elogio del mister è stata una bella soddisfazione così come la possibilità di scendere in campo dal primo minuto con la maglia della nazionale campione del mondo. Per me era un sogno e sono riuscito a coronarlo».

Oltre a lei e Criscito, tra i suoi compagni di squadra chi potrebbe ambire ad una convocazione per i prossimi impegni dell’Italia?

«In molti stanno facendo bene ed hanno tutte le possibilità per ambire ad entrare nel giro azzurro. I primi due nomi che mi vengono in mente sono quelli di Mesto e Sculli ma anche altri stanno giocando ad alti livelli con la maglia rossoblù. E si sa, giocare bene con la squadra di club è la prima condizione per sperare di arrivare in nazionale».

Claudio Baffico

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