AMELIA: «Domenica ci sarà  spettacolo. Ancora non so perché ho lasciato Palermo»

Il portierone rossoblù smentisce le voci rigardanti i suoi screzi con l'ex preparatore rosanero Brambilla e con l'altro estremo difensore Fontana


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ESCLUSIVA / Archiviata la sconfitta esterna contro l’Inter, il Palermo pensa già al Genoa. I rosanero infatti domenica 1 novembre alle 20.45 affronteranno al Barbera gli uomini di Gasperini reduci da un successo contro la Fiorentina. Della partita in programma per l’undicesima giornata, MEDITERRANEONLINE.IT non poteva non parlarne con l’ex portiere del Palermo, Marco Amelia, cacciato via dalla squadra rosanero senza un vero motivo, addossandogli colpe non sue soprattutto sull’esclusione di Alberto Fontana, motivo per cui è stato spesso criticato dal pubblico palermitano.

Il presidente del Palermo, Maurizio Zamparini, ha definito Amelia un bambino viziato, ma questa volta, per come abbiamo conosciuto Marco Amelia dentro e soprattutto fuori dal campo, ci sentiamo di dissentire totalmente dalla descrizione che ha dato il patron rosanero nei confronti dell’attuale portiere del Genoa che ci ha concesso una lunga ed interessante intervista.

Marco, come sta il Genoa dopo la vittoria sulla Fiorentina?

“Stiamo bene, dopo una vittoria importante come quella ottenuta contro la Fiorentina siamo carichi di entusiasmo. Queste vittorie danno forza per affrontare per le partite successive”.

E domenica torni a Palermo. Sicuramente in te ci saranno delle sensazioni particolari…

“Intanto sono contento di tornare a Palermo dopo qualche mese, magari avrò anche la possibilità di parlare con qualche dirigente della mia ex società per avere dei chiarimenti che ancora non ho avuto”.

Se ti riferisci alla tua cessione, ha lasciato stupiti ed estereffati tanti addetti ai lavori, tra cui noi…

“E anche me. Sono stato l’ultimo a sapere della mia cessione, anche perchè fino a qualche giorno prima ero stato dichiarato incedibile, poi mi sono ritrovato ad essere ceduto. Restare contro la voglia di alcuni personaggi non era il caso, soprattutto quando la cessione era stata già decisa. Tra l’altro, contrariamente a quanto si è detto e ci tengo a precisarlo, io al Genoa guadagno centomila euro in meno rispetto a quando ero a Palermo, non mi si può dire nulla sotto questo aspetto”.

Si è detto che hai avuto dei malumori con il preparatore Brambilla, che ora si è dimesso…

“Non era proprio una questione di malumori, con Antonello ho sempre parlato, gli ho sempre detto che avevo bisogno di lavorare di più, ci siamo sempre confrontati come è giusto che sia tra portiere e allenatore, soprattutto per uno come me che ha bisogno di un certo tipo di lavoro, mi sembrava tutto risolto, ne avevo parlato anche Zenga ed è per questo che sono rimasto un po’ così per la cessione. Non so perchè sono stato ceduto e voglio sapere il motivo, perchè a Palermo mi sono sempre trovato e comportato bene con tutti, soprattutto con Sabatini che è stato vicino a me. Io mi sentivo un giocatore importante per il Palermo e fino a qualche giorno prima da parte del presidente ero stato dichiarato incedibile, me lo ha detto in faccia quando eravamo in Austria. Io ero molto legato al Palermo, mi sentivo parte integrante della squadra e della città, avevo un ottimo rapporto con tutti, con Fabrizio Miccoli, con Nocerino, con Tedesco. E’ stata una decisione sofferta perchè la prima persona ad essere rimasta traumatizzata da questa cessione è stata la mia ragazza che era felicissima di stare a Palermo. Mi è dispiaciuto ma non si può andare contro chi decide”.

A Palermo sei stato – per quello che ci risulta ingiustamente – definito il responsabile dell’esclusione di Fontana. Vuoi chiarire una volta e per tutte questa situazione?

“Questa è un’altra cosa che non capisco. L’esclusione di Fontana è stata una presa di posizione della società nei confronti dello stesso Jimmy ma non per quello che riguarda me, non capisco perchè società ed ex allenatore non hanno mai chiarito questa situazione. Non esiste che un giocatore chieda certe cose, e poi è sminuente nei miei confronti, non sta né in cielo e né in terra e lo possono confermare tutti i miei ex compagni. Anzi, quando c’è stato da dire qualcosa a Fontana l’ho sempre fatto, dicendo le cose che pensavo e stando sempre in disparte perchè sapevo che nessuno chiariva ed ero messo in mezzo ingiustamente”.

Quindi ovviamente non era vero che praticamente sentivi la pressione di Fontana e per questo hai chiesto di ‘farlo fuori’. Sappiamo che non è così, ma è la convinzione che serpeggia a Palermo…

“Ma non esiste…. E’ una cosa sminuente nei miei confronti e mi da fastidio che lo stesso Jimmy faccia qualche dichiarazione in cui magari mi si mette contro la gente. Non mi sono mai permesso di dire qualcosa contro nessuno perchè mi sento un uomo, porto rispetto e voglio essere anche rispettato. In questa situazione mi sono sempre messo in disparte e quando mi è stato chiesto da parte di Jimmy di parlare l’ho fatto tranquillamente anche perchè ho 27 anni mi sento maturo per parlare, ho fatto parte di spogliatoi importanti e so come ci si comporta”.

E’ vero che hai chiesto al Palermo, prima della partita contro la Sampdoria, di far giocare Fontana?

“Si, è vero”.

E la risposta del Palermo?

“Quando si è parlato di questa situazione credo che Zamparini abbia risposto sui giornali, è stato un duro colpo perchè Jimmy dopo tanti anni a Palermo meritava il giusto tributo del pubblico, era giusto che salutasse la gente. Non so perchè non sia successo”.

La nota lieta in casa Palermo si chiama invece Salvatore Sirigu a cui sappiamo che dopo la partita contro la Lazio hai inviato un sms per complimentarti con lui…

“E’ vero che gli ho fatto i complimenti e mi fa piacere che si vengano a sapere queste cose belle. Con Salvo ho un ottimo rapporto, gli ho detto ‘ora dipende da te’. Quando mi chiedono chi ci ha guadagnato nello scambio Amelia- Rubinho dico Sirigu e sono contento perchè Salvo ha ottime qualità, deve continuare a mantenersi a questi livello, deve stare tranquillo perchè ha qualità, ha la stima di tutti. Il Palermo ha due ottimi portieri, uno giovane che è Salvo e l’altro è Rubinho che ha trovato qualche difficoltà iniziale, credo per il cambio in corsa perchè un conto è cambiare a luglio e un altro cambiare con la preparazione già fatta, cambi ambiente, città, compagni e ci sta incappare in qualche problema ma Rubinho è un ottimo portiere”.

Il pubblico di Palermo, nonostante Rubinho non stia vivendo un bel momento, in occasione di Palermo – Juventus gli ha riservato un’ovazione. Segno che Palermo sta con Rubinho, nonostante il momento di difficoltà…

“E proprio per questo stavo bene a Palermo che oltre ad essere una delle città più belle d’Italia ha dei tifosi straordinari con grandi valori, aiutano sempre la squadra, penso al derby giocato in casa: siamo andati sotto le curve e le tribune a prendere anche applausi di sostegno, questi sono tifosi. La tifoseria di Palermo è un esempio per tutte le altre”.

Nella tua esperienza di Palermo c’è qualcuno con cui hai legato più degli altri?

“Con Bovo sono cresciuto nelle giovanili della Roma però credo di aver legato con tutti, da Fabrizio Miccoli a Tedesco, l’anno scorso c’era anche Ciaramitaro, ma anche Balzaretti, Kjaer, Cassani, Nocerino… Tutti giocatori con cui ho un ottimo rapporto e con i quali ogni tanto ci scambiamo qualche messaggio. Nel momento in cui sono andato via ho parlato con qualcuno di loro per cercare di capire se potevano esserci dei problemi invece così non è stato perchè mi hanno sempre detto che mi appoggiavano in ogni momento, il rapporto con loro resterà sempre fatto di amicizia, unità e stima reciproca perchè l’anno scorso abbiamo passato una stagione eccezionale”.

Vuoi dire qualcosa ai tifosi del Palermo?

“Si, che prima di giudicare devono sapere le cose come stanno. Io quando sono andato via sono stato zitto e ho sentito parlare gente che ha detto soltanto – chiedo scusa per l’espressione – stronzate, come quello che ha detto Zamparini, ha detto una stronzata madornale e voglio chiarire e sapere perchè il Palermo mi ha ceduto, lo voglio sapere. Domenica andrò a Palermo e troverò dieci minuti per parlare con l’allenatore e se ci sarà Zamparini anche con lui. L’unica persona con cui ho parlato è stato Sabatini che non mi ha detto molto perchè i poteri decisionali li ha il presidente, anzi ringrazio Sabatini per la stima che ha espresso nei miei confronti però voglio avere una risposta perchè sono arrivato a Palermo con entusiasmo, volevo far parte del nuovo ciclo e ritrovarmi da calciatore incedibile ad essere ceduto così, ci sono rimasto un po’ così.. Ma il calcio è fatto anche di queste cose, però voglio delle risposte a delle domande che ancora mi faccio, fermo restando che a Genova mi sono subito sentito a casa, però provo dispiacere se penso a Palermo, a come stavo nella squadra, alla città e al gruppo”.

La cosa più brutta forse è che di te è passata ingiustamente un’immagine negativa…

“E questa è la cosa che mi scoccia di più, ho amici a Palermo aldilà del calcio e quando mi dicono cosa dice la gente mi da fastidio. In questi mesi mi sono tenuto tutto dentro, voglio delle spiegazioni, mi sono sentito dire che sono stato io a voler andare via da Palermo e che la mia ragazza voleva stare vicina ai suoi genitori, queste sono stupidaggini madornali. La mia ragazza è quella che ha sofferto più di tutti questa situazione, è venuta a Palermo a fare l’accordo per la casa incinta di otto mesi, questa la dice tutta sul fatto che io volevo rimanere a Palermo, non scherziamo a giocare su parole che non ho mai detto e che sono delle cazzate. Voglio delle spiegazioni, se poi non me le darà nessuno andrò avanti, ma io il confronto lo voglio soprattutto con delle persone che pochi giorni prima parlavano con me ogni giorno, poi quando sono andato via non si è fatto sentire più nessuno”.

Il Palermo ha detto: “Amelia è voluto andare via”. Non è proprio così…

“Io non ho mai detto a nessuno di voler andare via da Palermo. Quando ho avuto un problema ho parlato con il preparatore dei portieri e con il mister da persona matura che ha esperienza nel mondo del calcio.Non ho mai detto di voler andare via da Palermo, anzi se di fronte ad un problema sono stato a parlare con lo staff tecnico per lavorare di più vuol dire che avevo voglia di restare, di crescere e di migliorare perchè so cosa vuol dire aprire un ciclo e so come si migliora di giorno in giorno. Il presidente mi ha detto che ero un leader della squadra e mi sono messo subito a disposizione della squadra stando a parlare con i nuovi arrivati, questo è quello che devono fare i giocatori di spessore e poi cercando di migliorare le situazioni che possono essere migliorate”.

Per quanto riguarda il Palermo, secondo te si può parlare di Miccoli capitano morale della squadra?

“Fabrizio è un uomo, un ragazzo con dei valori immensi, genuini, speciali. E’ un ragazzo che sa fare il leader e merita la fascia di capitano, poi c’è anche Fabio che dall’alto della sua esperienza è un altro capitano, poi a quel punto credo sia importante i comportamenti all’interno del gruppo e durante le partite, sicuramente loro due sono d’esempio per tutta la squadra”.

Adesso come va la tua esperienza al Genoa?

“Molto bene, devo dire che ho pagato un po’ il cambio in corsa perchè ho dovuto ricominciare tutto da zero: ambiente nuovo, società e compagni nuovi e le cose della vita come imparare le strade della città. Però devo dire che mi sono trovato bene perchè anche al Genoa si ragiona da famiglia, tutti vengono aiutati non solo dalla società ma anche dai compagni e questo mi ha aiutato ad integrarmi subito, già in queste prime partite mi sono trovato bene. Quella del Palermo e quella del Genoa sono due tifoserie che amano il calcio, i propri colori, la propria squadra e sanno cosa vuol dire essere tifosi perchè sostengono la squadra nei momenti di difficoltà. Da altre parti quando perdi due o tre partite ci sono contestazioni, parole con giocatori che il giorno prima erano fenomeni e poi diventano brocchi, questo non esiste! Invece i tifosi di Palermo e Genoa sostengono sempre, proprio per questo credo che queste due realtà faranno molto bene da qui ai prossimi anni”.

Che partita sarà Palermo – Genoa?

“Sarà una partita molto bella, siamo due squadre che amano giocare a calcio, giocare la palla non buttando mai la palla, anche rischiando. E’ una partita aperta ad ogni risultato anche se il Palermo gioca in casa e so cosa vuol dire giocare al Barbera, diventa difficile esprimere le proprie idee di gioco. Sono due ottime squadre del campioanto e faranno vedere ai tifosi una grande partita, poi vinca il migliore, l’importante è che sia una partita bella tra due squadre che amano giocare a calcio. Ci sarà spettacolo”.

 

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