ESCLUSIVA PIANETAGENOA1893 – MATTEO FERRARI: «Dalla Turchia un grosso in bocca al lupo al Grifone. Con il cuore sarò al “Ferraris” assieme a voi»

Intervista esclusiva di Pianetagenoa1893.net all'ex difensore rossoblù, attualmente in forza al Besiktas


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Cartolina dalla Turchia: “Cari rossoblù, sono lì vicino a voi e tifo sempre per il Genoa”. Firmato Matteo Ferrari. Non bastano i chilometri né il fuso orario né tantomeno gli impegni che si sovrappongono a far dimenticare un’esperienza professionale straordinaria come quella vissuta con la maglia del Grifone. L’ex difensore rossoblù ed attuale punto di forza del Besiktas segue sempre con affetto ed attenzione le vicende sportive dei suoi ex compagni e, c’è da scommetterci, sarebbe entusiasta di contribuire ad un altro successo nel corso dei novanta minuti in programma domenica sera.

Nella scorsa stagione l’en plein fu servito, questa volta siamo a metà dell’opera. Per allungare la serie positiva serve un’altra prestazione da Grifo. Nel frattempo è ben accetta la “benedizione” che arriva da Istanbul.

In esclusiva per Pianetagenoa1893.net Matteo Ferrari si racconta.

Che ricordi ha dei due derby vinti lo scorso anno?

«Beh, bellissimi, non potrebbe essere altrimenti! La stracittadina di Genova è una partita davvero speciale, unica nel suo genere. Tutti i genovesi la sentono in maniera incredibile e, di conseguenza, anche per i giocatori delle due squadre diventa un appuntamento da non fallire. Lo scorso anno riuscimmo ad spuntarla con merito sia all’andata che al ritorno, qualche mese fa i miei ex compagni hanno disputato un match splendido imponendosi in maniera larga e netta: seguii l’incontro da Istanbul davanti alla tv e fu davvero una grande emozione. Adesso l’auspicio è che il Genoa possa ripetersi ancora una volta ed aggiudicarsi la madre di tutte le partite».

Come si vive la settimana che porta a questa partita?

«Io ho sempre sostenuto una cosa e tuttora ne resto convinto: per rendere al meglio bisogna cercare di approcciarsi al derby come a qualsiasi altra partita. La pressione si sente già nell’ambiente che ti circonda, farsene contagiare può solo rivelarsi controproducente. Una volta che si scende in campo, poi, diventa inconscio dare il massimo e cercare di disputare una grande gara condita da un eccellente risultato».

Ha usato il termine “pressione”. In cosa si avverte maggiormente?

«L’atmosfera è differente e te ne accorgi in ogni minimo particolare. Ripeto, bisogna essere bravi a  farsi contagiare da tutto quel che ti circonda solo a partire dal fischio d’inizio. Si tratta della partita più importante dell’anno per i tifosi e fanno di tutto per fartelo capire. A prenderne atto, ti assicuro, ci vuole davvero poco».

Tra una partita e l’altra, ha tempo ogni tanto per pensare alla sua esperienza al Genoa?

«Certo, lo faccio molto spesso sia perché sotto il profilo sportivo è stata una stagione davvero importante sia perché ho vissuto molto bene anche la vita di tutti i giorni fuori dal campo. Con quella squadra mi sono tolto tantissime soddisfazioni e solo per colpa degli scontri diretti non siamo riusciti a qualificarci per la Champions League. Arrivare così vicini ad un traguardo prestigioso e non raggiungerlo costituisce l’unico dispiacere di un’avventura indimenticabile. Tornare a vestire il rossoblù? In Turchia sto benissimo e nella mia mente non c ‘è alcun progetto di imboccare la strada per l’Italia. Se un giorno dovessi ripensarci non scorderei che a Genova ci sono tante persone che mi hanno voluto bene e che tuttora dimostrano il loro apprezzamento per il Ferrari calciatore e uomo».

Ha più avuto occasione di scambiare qualche parola con i suoi ex compagni?

«Al Genoa ho avuto un rapporto buono con tutti e lo dimostra il fatto che mi sento con regolarità con coloro che hanno condiviso con me quella bellissima annata».

Quali sono le differenze principali tra il calcio italiano ed il calcio turco?

«In Turchia il calcio è in continuo progresso e, anche grazie ai tanti stranieri che vengono a portare la loro esperienza, il livello è piuttosto alto, anche se ovviamente non paragonabile a quello italiano. Qui ci sono tre squadre storiche come il Galatasaray, il Besiktas ed il Fenerbahce che paragonerei a Milan, Inter e Juventus. Ogni anno, poi, si inserisce una quarta “incomoda” a contendere alle rivali i maggiori traguardi. Attualmente è il caso del Bursaspor, addirittura primo in classifica».

Per chiudere, doverosa una parola sul derby di domenica…

«Approfitto dell’opportunità che mi avete dato per fare il più sentito in bocca al lupo al Genoa, nella speranza che anche questa stracittadina possa regalare le soddisfazioni che la Genova rossoblù si attende. Con il cuore sarò al “Ferraris” per tifare assieme a voi».

Claudio Baffico

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