Pianetagenoa1893.net ha incontrato Oscar Damiani, uno tra i più importanti procuratori sportivi del momento nonché giocatore rossoblù nel triennio ’76-’79 e detentore (in coabitazione con Diego Milito) del record di tre gol in un solo Derby.
Almeno sulla carta, possiamo definire l’attacco del Genoa più completo di quello milanista?
“Completo non so ma sicuramente diverso: al momento l’attacco più in forma è quello genoano che ha ricambi molto importanti e soprattutto di qualità, mi riferisco a Mauricio Pinilla”.
Domenica si sfideranno due concezioni diverse di tridente: quello gasperiniano, costituito da una punta centrale e due incursori laterali, contro quello di Inzaghi, senza un numero 9 puro. Quale dei due mette più in crisi le difese?
“Per interpretare quel ruolo non è necessario essere dei grandi numeri 9: mi sembra che il tridente del Milan sia più difficile da leggere per i difensori sebbene gli manchi un giocatore strutturato come Matri. Comunque credo che con un El Shaarawy in forma possano fare davvero bene”.
Come si può risolvere il perdurante momento negativo di Fernando Torres?
“Lo spagnolo è in ritardo di condizione atletica, è evidente da come sta in campo: credo che il primo passo sia quello di tornare in forma”.
Tutt’altro momento per Matri, in una condizione psicofisica splendida: quanto farebbe comodo a Inzaghi, e non solo?
“Sulla carta si può pensare qualsiasi cosa, poi è sempre complicato portare un giocatore in un altro ambiente: Alessandro sta ripagando la fiducia del club e un di un allenatore che crede molto in lui e mi auguro possa tornare in Nazionale”.
Lei cura gli interessi del capitano Luca Antonelli: di recente aveva chiuso le valigie per andare al Napoli, poi Benitez fece saltare tutto. Starà a vita al Genoa?
“Il Napoli s’interessò con decisione poi non se ne fece nulla. Nel calcio attuale non c’è nulla di eterno, posso solo dire che Luca sta benissimo al Genoa e ha di recente prolungato il contratto: l’affetto che i genoani gli stanno tributando non mi sorprende, è un’ulteriore conferma del calore di questa tifoseria che conosco bene”.
Alessandro Legnazzi
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