ESCLUSIVA PIANETAGENOA – Gennaro Ruotolo: “Il Genoa dovrà  sentire dentro di sé la carica della Nord”

Eccoci, finalmente. La sfida tra Genoa e Palermo, oltre a sancire la conclusione di un campionato vissuto tra sofferenza e speranza, rappresenterà per l’ambiente rossoblù l’incontro più importante dal ritorno in Europa League ad oggi. Un incontro prevedibilmente maschio, date le assenze dei due “artisti del pallone” Palacio e Miccoli, che però terrà incollati alla […]


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Eccoci, finalmente. La sfida tra Genoa e Palermo, oltre a sancire la conclusione di un campionato vissuto tra sofferenza e speranza, rappresenterà per l’ambiente rossoblù l’incontro più importante dal ritorno in Europa League ad oggi. Un incontro prevedibilmente maschio, date le assenze dei due “artisti del pallone” Palacio e Miccoli, che però terrà incollati alla televisione, al pc o alla radiolina tutti i tifosi rossoblù in ansiosa attesa di conoscere il futuro del Grifone. Pianetagenoa1893.net si prepara alla sfida di domani, ripercorrendo i passi della memorabile salvezza ottenuta all’ultima giornata con il pirotecnico 2-2 contro il Milan campione d’Italia, nell’annata 1992/93. In quel caldo 6 giugno, Gennaro Ruotolo era lì, a sudare per la maglia rossoblù e per raggiungere la tanto agognata salvezza. E a distanza di 19 anni, Gennaro Ruotolo è qui con noi per tornare a rivivere quei momenti carichi di attesa e speranza, nella speranza che la storia possa ripetersi.

Il 2-2 di Andrea Fortunato arrivò solamente a 10′ dal termine della stagione e regalò al Genoa una salvezza da brividi.

Ricordo benissimo quei momenti. Come nel caso attuale, serviva un punto per la certezza matematica. Fu una partita abbastanza tirata: di fronte avevamo una squadra forte ma, avendo in palio un obiettivo importante come la permanenza in Serie A, riuscimmo a conquistare quel benedetto punto con caparbietà e con un certa dose di rischio. Il gol di Fortunato ci liberò dalla tensione chi si era creata nell’ambiente e in tutta la città.

Un giocatore come vive momenti simili?

Io penso che un allenatore e la propria squadra debbano preparare ogni incontro con serenità, indipendentemente dal suo valore. In questi casi, poi, è importante non perdere la testa, mantenere la lucidità e restare sempre in partita. La tensione o l’eccessiva voglia di fare possono portare a decisioni frettolose e quindi ad errori. Domani la partita dovrà farla il Genoa con la dovuta concentrazione e la voglia di fare bene.

E’ più forte la paura di retrocedere o la voglia di dare tutto per conquistare la salvezza?

Mettendomi nei panni dei giocatori, penso che nei momenti prima e durante la partita non venga loro in mente lo spettro della retrocessione. Tutti dovranno cercare di capire la situazione e viverla con positività. Pensare alle conseguenze negative non aiuta,  anzi. Occorre iniziare il match con il piglio giusto, per farlo andare “come voglio io”. Bisogna aiutarsi l’uno con l’altro, trasmettendo entusiasmo e serenità al resto delle squadra.

Facciamo un passo di 19 anni ed eccoci qua: come nel ’93, al Grifone basta un pari per restare in Serie A. Di fronte, un Palermo che non deve chiedere più nulla al suo campionato. Ma nel calcio, mai dire mai.

Il Genoa ha tutte le motivazioni per fare sua la partita. In questi casi, ho sempre pensato di tirare dritto per la mia strada e distruggere chi ho davanti, calcisticamente s’intende. E domani sarà proprio questo il pensiero dei giocatori rossoblù.

Genoa e Palermo dovranno fare a meno dei loro assi: Palacio, mister 19 gol, squalificato per due giornate dopo la contestata espulsione di Udine, e Miccoli, il Romario del Salento che pochi giorni fa prometteva battaglia vera per dare una mano al suo Lecce. Senza l’apporto dei due giocatori di maggiore spicco, come potrà sbloccarsi una partita del genere?

Con tutto il rispetto per Palacio, un giocatore incredibile secondo me, credo che il Grifone possa contare su un organico importante, in grado di sopperire alla sua mancanza. Credo più nel collettivo rispetto al singolo: per una sfida come quella di domani, non si parlerà di Palacio o Miccoli, ma ci si ricorderà solo del Genoa che, dalla sua, dovrà esclusivamente pensare a fare la partita e conquistare il risultato. E basta.

Rossi e compagni dovranno disputare la loro partita, anche se l’attenzione sarà comprensibilmente rivolta alle notizie provenienti da Verona, per Chievo-Lecce: in questi casi è meglio conoscere il risultato della diretta concorrente o restarne totalmente all’oscuro?

Mettiamola così. Io penso solo alla mia partita e alla mia prestazione: non posso essere sicuro che altri riescano a darmi una mano. Solo io posso aiutarmi. Tutti il resto non conta.

Quanto influirà l’assenza del tifo del popolo genoano, che nel ’93 vi spinse alla conquista della salvezza?

L’apporto dei tifosi rossoblù è estremamente importante perché trasmette un’incredibile voglia di fare, infondendo una carica immensa. Ma domani i giocatori dovranno sentirlo lo stesso, dentro di loro. Nel mio piccolo, tiferò anche io per loro.

Un pronostico per la sfida di domani è difficile sia da chiedere che da realizzare. Ma la sua sensazione qual è?

So solo che, con delle motivazioni così importanti, domani non ci sarà partita. Lo posso garantire.

Daniele Zanardi

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