ESCLUSIVA PG, Matteo Roggi: «Perin al Barcellona? Solite voci, Mattia è concentrato solo sul Genoa»

In occasione del 23esimo compleanno di Mattia Perin, Pianetagenoa1893.net ha contattato in esclusiva il suo procuratore Matteo Roggi per alcune riflessioni sulla crescita dell’attuale numero uno rossoblù. Il miglior modo per festeggiare il compleanno: la convocazione in Nazionale. «Mattia era già nel giro della Nazionale da parecchio tempo, purtroppo l’infortunio alla spalla gli ha fatto […]


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In occasione del 23esimo compleanno di Mattia Perin, Pianetagenoa1893.net ha contattato in esclusiva il suo procuratore Matteo Roggi per alcune riflessioni sulla crescita dell’attuale numero uno rossoblù.

Il miglior modo per festeggiare il compleanno: la convocazione in Nazionale.

«Mattia era già nel giro della Nazionale da parecchio tempo, purtroppo l’infortunio alla spalla gli ha fatto saltare un giro di convocazioni: credo che a soli 23 anni un calciatore non possa auspicare di meglio se non festeggiarlo a Coverciano».

È pronto per un’eventuale presenza azzurra in queste due amichevoli?

«Io sono un professionista commerciale, quindi queste valutazioni le riservo al ct Conte: mi aspetto che Mattia faccia quello che fa sempre, divertirsi e imparare rubando con gli occhi».

Si mormora di un’offerta del Barcellona da 30 milioni di euro, che ne pensa?

«Se lei prende in analisi gli ultimi tre anni dopo l’esperienza e il rientro da Pescara, noterà che ciclicamente il suo nome viene accostato a grandi club perchè è un ragazzo dal talento enorme: questa voce non è vera, il suo obiettivo è fare meglio con il Genoa rispetto a un anno fa. Non c’è fretta, è giovane e se farà bene tutto verrà di conseguenza».

Gasperini pone tanta fiducia in Perin, tant’è che non appena è tornato dall’infortunio alla spalla lo ha messo titolare aspettando solo una gara: quanto è importante la fiducia dell’allenatore?

«Fondamentale. Ricordo ancora la fiducia che Mattia ricevette dopo il 2-5 contro la Fiorentina nella settimana che portava al derby dopo la sosta Nazionale: questo la dice lunga su quanto possa essere determinante un allenatore per un ragazzo che ricopre un ruolo maledetto come quello del portiere. Anche nei momenti in cui era infortunato, Perin non si è mai abbattuto, ha una grande forza nel voler tornare sempre in campo, favorito da una famiglia solida alle sue spalle: al massimo l’ho visto arrabbiato perché non poteva giocare».

Alessandro Legnazzi

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