ESCLUSIVA PG – Licenze Uefa, avvocato Grassani: «Nella prassi del giudizio sui requisiti conta più la “sostanza” della “forma”»

Sulla questione della mancata concessione della licenza Uefa al Genoa da parte della Figc, Pianetagenoa1893.net ha avvicinato l’avvocato Mattia Grassani, uno dei maggiori esperti in Italia di diritto sportivo. Avvocato Grassani, può spiegare quali sono i requisiti e i termini per la presentazione della domanda per la licenza Uefa? «Entro il 30 aprile scorso, le […]


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Sulla questione della mancata concessione della licenza Uefa al Genoa da parte della Figc, Pianetagenoa1893.net ha avvicinato l’avvocato Mattia Grassani, uno dei maggiori esperti in Italia di diritto sportivo.

Avvocato Grassani, può spiegare quali sono i requisiti e i termini per la presentazione della domanda per la licenza Uefa?

«Entro il 30 aprile scorso, le società interessate a partecipare alle competizioni europee 2015/2016 dovevano depositare, presso la competente Commissione Figc, la voluminosa documentazione richiesta dal Manuale Licenze Uefa, approvato dalla Figc in conformità ai principi dettati dall’organo internazionale. Si tratta di modulistica messa a disposizione dei club dagli uffici federali, ovviamente corredata da ulteriori documenti, per il cui deposito non sono previste formalità particolari».

Dopo la mancata concessione della licenza da parte della Commissione di primo grado della Figc, il Genoa ha annunciato che presenterà ricorso presso la Commissione di secondo grado. Come funziona e quali sono i termini per questo ricorso?

«Il Genoa può presentare ricorso alla Commissione di secondo grado entro cinque giorni dalla notifica del provvedimento di rigetto della richiesta della licenza Uefa. Qualora anche il giudizio avanti all’organo di appello dovesse sortire esito negativo, si potrà proporre, entro due giorni dall’ulteriore diniego, il ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport del Coni».

Nella sua esperienza ricorda precedenti analoghi? Nel passato ci sono state società che hanno ottenuto la licenza in secondo grado dopo essersela vista negare in primo grado? 

«Purtroppo non conoscendo le ragioni del diniego, né avendo esaminato la documentazione prodotta dal Genoa, risulta molto difficile individuare analogie con altri casi. Nel 2006, la Lazio si vide negare la licenza Uefa in primo grado, ottenendo, tuttavia, il “via libera” in appello, per un contenzioso pendente con un ex dirigente che aveva determinato il club biancoceleste a sospendere il pagamento delle retribuzioni. In appello sorrise anche l’Udinese, nel 2008, bocciata in primo grado in ragione di un presunto omesso versamento di contributi di solidarietà Fifa relativi a trasferimenti internazionali. Peggio andò, invece, a Chievo e Cagliari, nel 2009 e 2010, che percorsero infruttuosamente tutti i tre gradi di giudizio previsti dal Manuale Licenze Uefa».

Se la mancata concessione della licenza Uefa fosse dovuta ad un vizio formale e non sostanziale, come sembrerebbe trapelare, a suo parere quante possibilità ha il Genoa di vincere il ricorso?

«È molto difficile fare previsioni non conoscendo né la contestazione elevata al Genoa né il contenuto dei documenti presentati. Certamente, nella prassi il giudizio sul possesso dei requisiti richiesti dal Manuale Licenze Uefa si è sempre caratterizzato per un sindacato sulla “sostanza” e non sulla “forma”». 

Francesco Patrone

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