Remontada a rischio debacle per Palazzi – Saivet acquisto importante

Ho atteso un giorno prima di scrivere le mie considerazioni, ma ho avuto un buon motivo per farlo. Come voi tutti tifosi genoani da Boccadasse al Mato Grosso sapevate già da venerdì scorso, Pianetagenoa1893.net aveva anticipato che il procuratore Figc, Stefano Palazzi, avrebbe avuto tre giorni di tempo per preannunciare il ricorso contro la sentenza […]


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Ho atteso un giorno prima di scrivere le mie considerazioni, ma ho avuto un buon motivo per farlo. Come voi tutti tifosi genoani da Boccadasse al Mato Grosso sapevate già da venerdì scorso, Pianetagenoa1893.net aveva anticipato che il procuratore Figc, Stefano Palazzi, avrebbe avuto tre giorni di tempo per preannunciare il ricorso contro la sentenza di assoluzione disposta dalla Disciplinare per Milanetto e il Genoa per la presunta combine della gara con la Lazio del 2011. E’ l’articolo 37 del codice di giustizia sportiva che lo prevede: il termine decorre «dalla data di pubblicazione nel comunicato ufficiale del provvedimento che si intende impugnare». Palazzi dunque vuole i tempi supplementari: ma per lui la “remontada” è ardua. Il giudizio d’appello del prossimo 16 agosto davanti alla Corte federale partirà infatti da questi tre punti molto importanti della sentenza di primo grado. Li riporto testualmente.

1) «Va rilevato, peraltro, che con la memoria difensiva in atti il deferito ha opposto alla ricostruzione operata dal chiamante prove testimoniali che escludono che MILANETTO abbia avuto contatti con soggetti non appartenenti al Genoa in epoca prossima alla gara di cui trattasi». 

2) «In assenza di ulteriori elementi, pertanto, l’aggancio della cella telefonica in questione resta un dato neutro e non dimostrativo della condotta di adesione all’accordo illecito, tantomeno di una successiva attività di coinvolgimento dei propri compagni di squadra». 

3) «Infine, resta da rilevare l’inconferenza (NDR: nel linguaggio forense significa che non porta elementi validi per il giudizio), rispetto alla condotta contestata, della presenza del deferito all’Hotel Unatoq di Milano nei giorni successivi la gara “incriminata”, atteso che le ragioni di tale presenza e le tempistiche della stessa sono state ampiamente chiarite dal MILANETTO negli atti acquisiti dal procedimento penale (cfr. verbale di audizione del 12.4.2012; verb. interrog. 30.5.2012). Né, peraltro, tale circostanza appare in sé dimostrativa di una eventuale attività illecita posta in essere in precedenza dal deferito. Ne deriva che MILANETTO va prosciolto dall’addebito contestato».

Ciò significa che se Palazzi non avesse in mano elementi nuovi rispetto a questi tre punti, rischia di andare incontro a una debacle.  Aspettiamo comunque, come ha detto stasera nell’intervista a Pianetagenoa1893.net l’avvocato Mattia Grassani, di vedere le carte dell’appello.  

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Dopo la premessa “giuridica” parliamo di “ballùn”. Nel calciomercato può accadere tutto, ma lo scambio Gilardino-Schelotto sarebbe poco praticabile: una perdita per il Genoa e un guadagno per l’Inter. Il Grifone, pur acquisendo un terzino destro, si priverebbe del suo centravanti e dovrebbe lanciarsi alla ricerca di un nuovo attaccante. L’ipotesi era già spuntata in giugno e alla fine del mese era tramontata per questo motivo.

Poco probabile anche l’arrivo di Taarabt per un semplice motivo: il Grifone sta cercando di non spendere, per quanto possibile, ma di effettuare scambi. In questo caso con Granqvist. E, come ha spiegato nell’intervista a Pianetagenoa1893.net Dario Canovi, agente del difensore, quest’ultimo non avrebbe accettato di andare in un club della serie B inglese. 

Invece se arrivasse Saivet sarebbe un buon acquisto. Un esterno con cui Liverani potrebbe adoperare in un ipotetico 4-3-3 oppure adattarlo dietro la punta nel 4-3-2-1: in questo schema occorre che i due incursori siano veloci, aprano spazi per l’attaccante e gli servano palloni giocabili. La trattativa verte su un punto chiave: la scadenza a giugno 2014 del giocatore del Bordeaux. Il club francese non potrà tirare troppo la corda, altrimenti rischia di perderlo a parametro zero il prossimo anno. 

Marco Liguori

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