La commedia degli equivoci Lega – Aic. Operazione Palacio per avere Gilardino

Miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, avrei dovuto commentare domani la prima gara del Genoa a Napoli, ma non posso farlo. E’ arrivato lo sciopero dei calciatori a bloccare la prima giornata di campionato: anticipo quindi il mio appuntamento con voi. L’astensione è giunta alla fine di una vera e propria “commedia […]


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Miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, avrei dovuto commentare domani la prima gara del Genoa a Napoli, ma non posso farlo. E’ arrivato lo sciopero dei calciatori a bloccare la prima giornata di campionato: anticipo quindi il mio appuntamento con voi. L’astensione è giunta alla fine di una vera e propria “commedia degli equivoci” che ha visto errori sia da parte della Lega di serie A, sia da parte dell’Associazione italiana calciatori. Il «no» secco alla firma del contratto nazionale di lavoro della “Confindustria del pallone”, o almeno di una buona parte rappresentata dai “falchi”, ha un solo scopo: disconoscere la controparte per cancellare l’accordo stesso. Non è stata una gran mossa, anche perché i presidenti avevano un asso nella manica molto importante che potevano calarlo da tempo: esercitare un’azione di lobbyng presso il governo per chiedere la riforma dello status dei giocatori, da lavoratori dipendenti in liberi professionisti. Il momento politico è propizio, considerato che siede a Palazzo Chigi il patron del Milan, Silvio Berlusconi. Invece, non si è mosso nessuno e la trattativa è naufragata miseramente. Intendiamoci, rientra nella libertà delle parti quella di mutare le regole del gioco: ma bisognava cambiare la legge 81/91 sul professionismo sportivo attraverso un nuovo dispositivo normativo. E occorreva tempo per farlo: ma è trascorso senza frutto.

Dall’altro lato l’Aic ha proclamato uno sciopero che sa di “coroporativismo”, poiché riguarda soltanto la serie A. Sarebbe invece stato più opportuno indire un’astensione generale che avrebbe dovuto coinvolgere tutti i calciatori professionisti: dalla massima serie sino alla Lega Pro. E magari rafforzando le motivazioni delle controparti più deboli che ricevono (ad esempio) gli stipendi con grande ritardo. Invece le rivendicazioni si sono fermate al contributo di solidarietà e ad altre motivazioni che hanno avuto semplicemente l’effetto di creare grande delusione e ira tra i tifosi, giustamente adirati verso di loro. Piccolo siparietto sul contributo di solidarietà. Ieri pomeriggio il ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli, ha affermato dopo la rottura del dialogo tra Lega e Aic: «Se il problema è il contributo di solidarietà lo risolviamo noi per legge». Poche ore dopo, durante la festa della Lega Nord a Bergamo, il segretario del Pdl, Angelino Alfano, è arrivato a «immaginare una sua (NDR del contributo) sostituzione con altri tipi di imposizione». Per favore, qualcuno spieghi a me, povero “quivis de populo”, e ai suoi lettori: il contributo di solidarietà sparirà oppure no? E in caso affermativo, con quali tipi di entrate fiscali sarà sostituito? E chi pagherà? Sicuramente, immagino sempre “Pantalone”. Credo che l’Aic avrà accolto favorevolmente le parole di Alfano: i “poveri” calciatori avranno tirato un sospiro di sollievo.

E veniamo al mercato del Genoa. Si parla con insistenza delle operazioni Palacio e Kucka con l’Inter. Molti tifosi sono preoccupati per l’eventuale cessione di due pezzi pregiati. Ma ciò rientra nella strategia di prudenza del presidente Preziosi: ad ogni acquisto importante, occorre una cessione importante per fare cassa. E in questo modo potrebbe arrivare quindi Gilardino. Lo scambio di comproprietà Kucka-Viviano è un’operazione finanziaria più che di mercato: deve ovviamente essere definita. Il centrocampista slovacco, a quanto so, rimarrà sicuramente in rossoblù per un’altra stagione. A giugno 2012 si vedrà cosa fare.

Marco Liguori

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