Miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso il Genoa sta diventando sempre più un rebus. Non era certo questa la partita da vincere a tutti i costi. Perdere contro il Milan campione d’Italia ci sta tranquillamente: la questione è in che modo è arrivata la sconfitta. Schierare il 5-3-2 inizialmente non è stato un errore. Come a Cesena, il problema è stato costituito dagli uomini: a cominciare da Constant che era totalmente assente in campo. E con questo il Genoa ha dato un vantaggio a centrocampo a un avversario fortissimo: tranne Rossi, mancava chi contrastava la manovra avversaria nella linea mediana del campo. Anzi, mancava il Kucka dell’anno scorso che catturava palloni e spezzava la manovra. Ci sarebbe Seymour, che in parte riesce in questo lavoro, ma per ora Malesani non lo schiera. Risultato: non c’è filtro e la difesa soffre.
In più il tecnico ha schierato Jorquera soltanto nei tre minuti finali: ancor meno di Valcareggi con Rivera nella finale di Messico ’70 contro il Brasile. Insomma, il Grifone, pur se con i soliti problemi in fase offensiva, sembra un incognita: potrebbe magari essere schierati altri giocatori. A proposito dell’attacco, finalmente si è visto Pratto con buoni numeri e tanta buona volontà. E l’esordio di Zè Eduardo può lasciare sperare: bisognerà vederlo in futuro.
Dunque, ci sono molti problemi da cercare di tamponare al più presto, in attesa dei rinforzi promessi dal presidente Preziosi a gennaio. Adesso si profila un’altra trasferta enigmatica, come quella di Siena: l’avversario è ancor più duro del Cesena affrontato una settimana fa. Almeno ci sarà in terra toscana una buona notizia: tornerà Palacio.
Marco Liguori
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