Il 4-5-1 di De Canio batte quello di Petkovic

«Si può fare». Stamattina avevamo inserito nel nostro buongiorno su Twitter e Facebook a tutti voi, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, questo successo della Premiata Forneria Marconi che sembrava benaugurante. Ovviamente per scaramanzia non avevamo detto che poteva essere un portafortuna per i colori rossoblù: invece è stato proprio così ed […]


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«Si può fare». Stamattina avevamo inserito nel nostro buongiorno su Twitter e Facebook a tutti voi, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, questo successo della Premiata Forneria Marconi che sembrava benaugurante. Ovviamente per scaramanzia non avevamo detto che poteva essere un portafortuna per i colori rossoblù: invece è stato proprio così ed è arrivata la vittoria all’Olimpico che fa il bis con quella di un anno fa. Canzoni e talismani a parte, possiamo dire che stasera il 4-5-1 adottato nel secondo tempo da De Canio ha battuto quello di Petkovic. L’adozione del modulo speculare e del gioco in contropiede è stata la mossa vincente del tecnico rossoblù: ha tamponato efficacemente le discese dei giocatori della Lazio gettando nella mischia Jankovic e Antonelli, sostituendo Merkel trequartista spento e Anselmo. Nel primo tempo era stato adottato un 4-3-1-2, come contro la Juventus, che però esponeva molto il Grifone alla velocità degli avversari sulle fasce e alle incursioni improvvise di Hernanes. Nella ripresa sono arrivati gli ulteriori correttivi di De Canio, come l’ingresso di Seymour al posto di Immobile che ha messo la museruola a Ledesma. In questo modo la Lazio ha perso lucidità e col passare dei minuti ha perso anche mordente: Hernanes è via via sparito, a causa anche della stanchezza accumulata giovedì in Europa League, e il cambio Candreva-Klose ha creato più confusione che altro in attacco. Ma se l’allenatore ha saputo “leggere” la gara, va dato anche atto ai giocatori di aver saputo interpretare le sue direttive alla perfezione. E, dulcis in fundo, Borriello ha saputo colpire con un perfetto contropiede vecchio stile “all’italiana”, rubando il pallone a due avversari distratti, correndo verso la porta e infilzando Marchetti. Vorrei anche ricordare, come avevo già detto questa estate, il merito del presidente Preziosi di aver centrato un primo grande acquisto: ossia proprio De Canio. Occorre aggiungere anche l’altro: ossia del ritorno di Borriello.

Piccola annotazione statistica ad uso di qualcuno un po’ distratto. I sei punti finora conquistati dal Genoa valgono molto più di quelli acquisiti dalla Sampdoria. Se si sommano infatti i punti degli avversari affrontati dai rossoblù, il loro totale è di 26: 12 sono quelli conquistati dalla Juventus (che al 99% vincerà il campionato, può perderlo solo la Vecchia Signora), 9 dalla Lazio, 5 dal Catania e 2 dal Cagliari. Invece la somma di quelli dei blucerchiati è di 14 punti: Milan 3 punti, Siena 5 (senza la penalizzazione di 6 punti), Pescara 1, Torino 5 (senza penalità di un punto). In pratica un inizio torneo decisamente più difficile per il Grifone che ha dovuto affrontare squadre di maggior tasso tecnico o con miglior forma. La squadra però non ha demeritato ed è andata anche molto vicina a un risultato di prestigio contro i bianconeri.

Ora al Genoa occorre ottenere un andamento più da regolarista, ossia che si avvicini il più possibile alla media di 3 punti in casa e uno fuori. Mercoledì prossimo arriva al Ferraris il Parma, avversario alla sua portata, per poter provare a seguirlo.

Marco Liguori

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