Errori inaccettabili: ma chi pagherà?

Molto probabilmente Chiffi e Di Bello saranno messi "a riposo" per qualche settimana, poi tutto tornerà come prima. Sistema Var sbagliato: ma chi si prenderà la responsabilità di cambiarlo?

Marco Liguori

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Errori inaccettabili. Sono quello che sono stati commessi ieri sera rispettivamente dall’arbitro Di Bello che non ha fischiato il rigore e dal collega al Var Chiffi che non gli ha segnalato il fallo plateale di Florenzi su Pandev. Questo episodio ha fatto passare, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, la prestazione e gli errori (quelli commessi da Romulo in occasione del secondo gol giallorosso e della difesa sul 3-2) del Genoa all’Olimpico contro una Roma messa più volte in difficoltà. Ma c’è un punto dove voglio portare la vostra attenzione: chi pagherà per questi errori? Molto probabilmente Chiffi e Di Bello saranno messi “a riposo” per qualche settimana, poi tutto tornerà come prima. Ci sarà sicuramente qualcuno che ci rassicurerà sulle “magnifiche sorti e progressive” del Var e del calcio italiano e che, come un novello “Candido”, affermerà che ci troviamo nel migliore dei mondi (sportivamente parlando) possibili. Invece, viviamo nel solito sistema dei due pesi e due misure applicato anche al Var: ieri è stata impiegata un’eternità per annullare un fuorigioco quasi impercettibile a Piatek mentre il fallo da rigore su Pandev è passato inosservato. Dimissioni di qualcuno? Siamo in Italia, non si usano. Un eventuale “mea culpa” di Di Bello? Sarebbe auspicabile, con l’eventuale ripetizione della gara per errore tecnico: ma purtroppo non succederà. Altro auspicio che affermo da tempo: come nel basket o nel volley, si dia almeno un tentativo per tempo agli allenatori per chiedere l’uso del Var e contestualmente si introduca il tempo effettivo.

Al Genoa manca almeno un punto che potrebbe pesare molto in classifica: un danno enorme. Preziosi e Perinetti hanno fatto bene a protestare: ci sono anche altri casi, come il penalty negato al Torino contro la Juventus. “L’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare” diceva Bartali: già, ma chi si prenderà la responsabilità di cambiare tutto?

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