TUTTI A SCUOLA: I REGOLAMENTI SPIEGATI DAL GENOA CRICKET (parte 6)

Seconda puntata sulle regole dello svolgimento della partita


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La “ball” deve essere nuova, all’inizio di ogni inning. Quindi, generalmente, vengono utilizzate solo due palline a incontro.

Nel caso si verifichi un “lost ball”, o palla persa (deve essere assolutamente impossibile ritrovarla, almeno in tempi brevi), il fondamentale attrezzo può essere sostituito con uno di uguale o similare stato di usura (per questo le palle usate non vengono buttate alla fine della gara): l’arbitro decide la congruità della ball e, dopo aver comunicato la sua decisione ai capitani, il gioco riprende.

Contrariamente a quanto càpita nel baseball, il lancio avviene, praticamente, con rimbalzo – uno solo ne è consentito -, della palla davanti al battitore; a volte càpita un “full toss”, cioè senza rimbalzo: di solito sono lanci sbagliati, controllabili con minore difficoltà e quasi sempre permettono al batsman di livello discreto respinte da quattro o sei punti. Se la pallina rimbalza due o più volte l’umpire contesta un “no ball” al bowler e lo penalizza di una run, proprio come nel lancio wide.

E’ proibito “tirare” la pallina: questa deve essere “rilasciata” a seguito del movimento del braccio a gomito teso.

Abbiamo visto che i due battitori si schierano ognuno davanti ad un wicket; quando uno dei due colpisce la ball e la allontana dal pitch, entrambi corrono per raggiungere la postazione del compagno e devono toccare almeno la linea di battuta tracciata sul terreno, con qualsiasi parte del corpo (di solito, ovviamente, con i piedi) o con la mazza, che è considerata come appendice del braccio. Ogni corsa incrociata andata a buon fine determina l’assegnazione di un punto (che si chiama, per l’appunto, run, cioè corsa): può accadere che vengano completate due o anche tre runs, che, naturalmente, corrispondono a due o tre punti.

LE RUNS (PUNTI):

I punti vengono assegnati solo alla squadra in batting. Il punto più semplice si realizza con la corsa dei due batsman. Una run è determinata sia dal lancio “wide” (largo), sia da un “no ball”, concettualmente un lancio irregolare che non permette al battitore di intervenire con la mazza (perchè, ad esempio, dopo il rimbalzo sul pitch la traiettoria della palla si alza troppo rispetto all’altezza della spalla o passa al di sopra della testa del batsman): queste due, che potremmo definire “penalità” più che punti veri e propri (ma valgono comunque un punto) possono anche aggiungersi alle battute da quattro o sei punti, se la palla, nonostante la irregolarità del lancio, viene comunque colpita dalla bats ed indirizzata fuori campo. In questo caso verranno assegnati cinque o sette punti.

I fuoricampo, quindi, possono essere da quattro e da sei runs: quattro, quando la palla esce dal perimetro del terreno di gioco (boundary) toccando lo stesso terreno, prima di uscire; sei, invece, allorchè la palla colpita cade direttamente al di la del perimetro, senza toccare il field. Tuttavia, si assegnano i quattro punti anche nel caso in cui la ball, lanciata dal bowler, non venga intercettata né dal battitore, né dal ricevitore (wicket-keeper) o da uno dei fielders ed esca dal boundary per la semplice forza impressa alla palla stessa.

Ci sono, poi, una serie di situazioni particolari che potrebbero complicare ulteriormente la comprensione delle fasi di gioco.

Meglio non esaminarle: a volte neppure giocatori e tecnici le conoscono perfettamente. Persino gli arbitri, in casi particolarmente complessi, hanno necessità di consultarsi tra loro per assumere decisioni condivise.

A cura di Claudio De Martini vice presidente Genoa Cricket

RIPRODUZIONE (ANCHE PARZIALE) DELL’ARTICOLO CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET

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