TUTTI A SCUOLA: I REGOLAMENTI SPIEGATI DAL GENOA CRICKET (parte 2)

Seconda puntata sulle attrezzature tecniche e le protezioni per i giocatori


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Dopo il campo di gioco è il turno delle attrezzature tecniche e le protezioni utilizzate durante il gioco. Le “balls”, le palline. Più o meno hanno le dimensioni di una palla da tennis. Sono in materiale legnoso pressato, ricoperte di cuoio cucito a mano; pesano tra le 5,5 e le 5,75 once (da 155 a160 grammi circa). Ci sono lanciatori professionisti che le fanno viaggiare ad oltre 130 chilometri l’ora, per cui possono rivelarsi estremamente pericolose, se non opportunamente protetti. Di protezioni ne parlerò un po’ più avanti.

 

 

 

 

Le “bats”  sono le mazze, generalmente in salice, piatte dal lato di impatto, di lunghezza variabile (più o meno proporzionale alla statura del battitore), fino ad un massimo di 97 centimetri, compresa l’impugnatura, con la parte piatta larga non più di 10,8 centimetri.

 

 

 

 

 

 

Gli “helmets”, caschi con griglia che proteggono il capo e la parte del volto che va dal naso al mento, in maniera tale che lo spazio tra la visiera e la griglia sia inferiore al diametro della palla, che non deve poter passare. Li utilizzano i “batsman”, anche se non sempre, e il “wicket-keeper” (grosso modo il ricevitore del baseball), vero e proprio portiere, se avviciniamo il ruolo specifico al calcio: il portiere, nei paesi anglofoni, si chiama goal keeper); qualche analogia c’è, come si può osservare. Ne parleremo più diffusamente quando ci dedicheremo ai ruoli e alle tattiche.

 

 

 

 

I “gloves”, guanti. Ce ne sono due tipi: da “batting” e da “wicket-keeping”. Entrambi sono corposamente imbottiti; i primi sono utilizzati dai battitori: secondo necessità, possono essere destri o mancini; hanno il duplice scopo di permettere una salda impugnatura della mazza e di proteggere le mani dalle palline.

 

 

 

 

 

I secondi sono due guanti palmati, sulla falsa riga dei guantoni da baseball, dove se ne usa uno: sono tali, per opporre maggior superficie utile di impatto alle palline e, essendo dotati di imbottitura, contribuiscono alla protezione delle mani, in particolare delle dita, spesso soggette a fratture e distorsioni.

 

 

 

 

 

Le “leg guards”, paragambe. Sono protezioni per le gambe che coprono le stesse, dal perone a poco sopra il ginocchio, sia dei “batsman” che dei “wicket-keepers”.

 

 

 

 

 

 

Le “arm guards”, para avambraccio. Proteggono, da polso a sotto il gomito, il braccio opposto alla direzione di arrivo della palla: il mancino la indosserà sul braccio destro e viceversa.

 

 

 

 

 

 

Le “thigh pads”, o para femori. Anche in questo caso il mancino proteggerà la gamba destra e il destro quella sinistra.

 

 

 

 

 

 

I “chest guards” o para fianchi. Vale pure qui il discorso destro-mancino.

 

 

 

 

 

 

 

Gli “abdominal guards”, le classiche conchiglie a protezione delle parti intime.

Da quanto sopra si evince, come ho già avuto modo di dirvi, che il cricket può, se non opportunamente equipaggiati e protetti, comportare notevoli rischi. Niente di allarmante: è assolutamente indispensabile essere prudenti e ben attrezzati. Tutto qui.Giocando a cricket, si può incorrere in incidenti di gioco, esattamente come in qualsiasi altro sport.

A cura di Claudio De Martini, vice presidente Genoa Cricket

RIPRODUZIONE (ANCHE PARZIALE) DELL’ARTICOLO CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET

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