A metà maggio fantasticare sul Genoa è un pò come lavare il capo al somaro: si perde tempo, acqua e sapone. In calendario c’è ancora una partita da onorare al meglio delle residue energie, poi un Mondiale che è sempre una grande vetrina per i calciatori. Ogni società, compresa quella rossoblù, ha già pianificato il proprio futuro da settimane. La mossa di Criscito ne è l’esempio: Preziosi e Perinetti hanno battuto la concorrenza forti, soprattutto, della volontà del difensore napoletano di tornare a Genova. L’annuncio si farà attendere ancora qualche giorno per lasciare terminare ogni campionato e per evitare di assestare un colpo basso (come il caso de Vrij-Inter insegna) allo Zenit.
Il Genoa che verrà è già in divenire, dunque. Le varie componenti dirigenziali non aspetteranno l’ultimo giorno di scuola per tentare di aggiustare i voti in rosso sul registro. Tempismo e competenze saranno il patrimonio del Grifone. Ci sarà Mimmo Criscito, quindi, c’è Davide Ballardini. Due punti fermi della struttura genoana che l’anno prossimo affronterà il dodicesimo campionato consecutivo in Serie A. Sembra diventato quasi pleonatistico ricordarlo ma è un appunto storico-statistico da scrivere quotidianamente.
Su Perin ci sono certezze soggettive. L’Airone non ha mai nascosto pubblicamente il suo desiderio di giocare in Champions League, quindi di mettersi in gioco in una squadra con ambizioni di vertice. La Juventus ci sta facendo un pensiero? Tutto vero, lo ha confermato anche l’ad Marotta ma nel breve termine non ci saranno trattative: per Perin non è stato preso nemmeno un caffè tra le parti. Giovedì mattina Buffon svelerà definitivamente cosa farà l’anno prossimo: la conferenza stampa del capitano della Juventus suggerirà qualcosina sul futuro di Perin, quantomeno si capirà del tutto se oltre al Napoli ci sarà un’altra squadra pronta a presentare un’offerta a Villa Rostan. Ma fino a quel momento fantasticare sul Genoa è un pò come lavare il capo a un somaro.
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