Dal sito della Lazio: «Chi porta petardi nello stadio a Londra va in galera»

Nello stesso momento in cui la Lega di A emanava il comunicato in cui il giudice sportivo assolveva la Juventus per il lancio dei petardi al Ferraris, il sito ufficiale della Lazio (prossima avversaria del Genoa) pubblicava una notizia interessante sul tema. «In vista della gara di Europa League contro il Tottenham di giovedì a Londra […]


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Nello stesso momento in cui la Lega di A emanava il comunicato in cui il giudice sportivo assolveva la Juventus per il lancio dei petardi al Ferraris, il sito ufficiale della Lazio (prossima avversaria del Genoa) pubblicava una notizia interessante sul tema. «In vista della gara di Europa League contro il Tottenham di giovedì a Londra – si legge sulla news biancoceleste – la S.S. Lazio segnala a tutti i sostenitori biancocelesti che l’utilizzo di petardi e/o fumogeni all’interno dello Stadio “White Hart Lane” è strettamente proibito. Per i contravventori, secondo la Legge vigente nel Regno Unito, è previsto l’immediato arresto da parte delle forze dell’ordine». Se fosse vigente in Italia questa norma, ieri i sostenitori della Vecchia Signora sarebbero stati accompagnati dal Ferraris all’adiacente carcere di Marassi. Ma c’è di più: «Inoltre tutte le bandiere e gli striscioni saranno controllati ai tornelli al fine di prevenire l’esposizione di simboli e/o messaggi di carattere politico e/o razziale. A tal fine il club inglese ha predisposto uno staff appropriato di lingua italiana». Insomma, niente bombe carta, niente fumogeni, niente insulti e niente slogan razzistici, altrimenti i contravventori andranno in galera: provvedimenti di legge di cui le nostre autorità sportive e quelle dell’ordine pubblico dovrebbero prenderne subito nota. Al contrario in Italia si tollera tutto, soprattutto se a commettere le infrazioni sono i sostenitori delle grandi squadre. Si ripete sempre come un mantra l’ormai famigerato “modello inglese”, ma in realtà nessuno lo vuole in concreto. Buon petardo a tutti!

Marco Liguori

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