Nel 1938 il Genoa supera lo Slavia per 4-2

Nel 1938 il Genoa supera lo Slavia per 4-2. Le due squadre scesero in campo per disputare l’incontro di andata della semifinale della Coppa dell’Europa Centrale. Putroppo, ai rossoblu mancava il condottiero Bertoni, in quanto s’era rotto una gamba a Bucarest nel precedente incontro contro il Rapid. A sostituirlo venne chiamato Morselli, una sicurezza, che […]


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Nel 1938 il Genoa supera lo Slavia per 4-2. Le due squadre scesero in campo per disputare l’incontro di andata della semifinale della Coppa dell’Europa Centrale. Putroppo, ai rossoblu mancava il condottiero Bertoni, in quanto s’era rotto una gamba a Bucarest nel precedente incontro contro il Rapid. A sostituirlo venne chiamato Morselli, una sicurezza, che però non aveva la classe sublime dell’ex pisano. Al fischio d’inizio, il Genoa parte all’attacco secondo il suo costume e chiude gli avversari nella loro metà campo, esaltando i tifosi genoani che in 30mila riempiono il Ferraris. E’ un assedio, lo Slavia resiste per mezz’ora, poi capitola sull’ennesimo calcio d’angolo (il Genoa ne batterà ben 13 contro 1): Cattaneo calcia dalla bandierina, l’uruguagio Figliola, avanzato dalle retrovie, incorna dal limite dell’area e con una fucilata delle sue infila la porta nell’angolo alla destra del portiere. Gol stupendo al 30′ che finirà sulla copertina della rivista “Il Calcio Illustrato”. Ferraris in festa e sullo slancio il Genoa raddoppia cinque minuti dopo : l’estroso Arcari III ruba un pallone a fondo campo, salta l’avversario e centra per Morselli che, su dodici metri, è un fulmine, anticipa tutti e al volo scaraventa in rete. Gol d’antologia e lo stadio viene giù dagli applausi. Ma lo Slavia è una grande squadra, capace di lampi improvvisi. Il fuoriclasse Bican fa il vuoto e centra per Horac che fulmina Agostini con un bolide a mezz’altezza tra palo e portiere. Sul 2 a 1 per il Genoa si va al riposo. Il secondo tempo inizia in equilibrio, finché al 13′ il solito Bican si libera per il tiro e calcia con forza, Agostini respinge come può, riprende Vytlacil e insacca il 2 a 2. Tutto da rifare, ma il Genoa reagisce con temperamento, riprende il possesso del pallone e non lo lascia più fino a quando l’inafferrabile Arcari III esegue un perfetto cross che Morselli gira in rete, al 68′, con un preciso colpo di testa. Ancora un gol sull’asse Arcari III e Morselli. L’urlo dei tifosi rossoblu sale fino al Righi, il Genoa è di nuovo padrone del campo e lo Slavia non riesce più a rendersi pericoloso. I rossoblu dilagano e vanno di nuovo al gol con Cattaneo direttamente dal calcio d’angolo con un diabolico tiro ad effetto di destro. E Figliola trova il modo di esibirsi ancora una volta nel suo pezzo forte con un magistrale colpo di testa salvato sulla linea da Kopecky a portiere battuto. Finisce in gloria, con una netta vittoria che però non sarà sufficiente a garantire il passaggio del turno. A Praga infatti il Genoa, sempre orfano di Bertoni, sarà trafitto quattro volte (a zero) dal fuoriclasse Bican che farà svanire il sogno della finale europea che era nei cuori dei giocatori rossoblu. Ma questo non deve sminuire il valore delle loro imprese: questi ragazzi arrivarono terzi in campionato a soli tre punti dall’Inter campione d’Italia, dopo aver conquistato il primo posto al termine di una serie di ‘sette vittorie sette’ consecutive delle quali cinque in trasferta. E mancarono la finale della Coppa dell’Europa Centrale solo perchè trovarono sulla loro strada Bican, il più grande cannoniere di tutti i tempi del calcio europeo di partite ufficiali mentre il Genoa mancava del suo fuoriclasse Bertoni infortunato. Ma vincere non è tutto, conta anche lo spirito con cui si gioca, e questi ragazzi hanno saputo mettere in campo lo spirito del Genoa che è quello di cercare di vincere col gioco, combattendo lealmente con grinta e cuore al servizio della classe.

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