Nel 1914 il Genoa batte la Pro Vercelli per 1-0

Nel 1914 il Genoa batte la Pro Vercelli per 1-0. In quel periodo la squadra stava crescendo: mister Garbutt lavorava con grande entusiasmo e i due attaccanti da lui portati in rossoblu Grant e Walsingham in quel campionato misero a segno 35 reti in 28 partite. Inoltre, arriva il fuoriclasse De Vecchi che, con Casanova, […]


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Nel 1914 il Genoa batte la Pro Vercelli per 1-0.

In quel periodo la squadra stava crescendo: mister Garbutt lavorava con grande entusiasmo e i due attaccanti da lui portati in rossoblu Grant e Walsingham in quel campionato misero a segno 35 reti in 28 partite. Inoltre, arriva il fuoriclasse De Vecchi che, con Casanova, è andato a formare la più forte coppia di terzini della storia del Genoa.

La Pro Vercelli adesso fa meno paura e i rossoblu si apprestano all’incontro con la determinazione di interrompere il dominio delle bianche casacche.

I tifosi ancora una volta si mobilitano e invadono il campo di Marassi, sul quale il Genoa questa volta non tradisce e vince la partita.

Dopo un primo tempo terminato a rete inviolate, la squadra va a segno con il cannoniere Grant al 14′ e resiste imbattuta fino al termine.

Al triplice fischio di chiusura i genoani possono finalmente festeggiare la vittoria sulla fortissima Pro Vercelli, interrompendo un’imbattibilità che durava da 47 partite consecutive.

E’ una domenica di quella da non dimenticare, un avvenimento da festeggiare in piazza De Ferrari poiché da cinque anni il Genoa subiva tremende batoste in quel di Vercelli e, eliminata la rivale storica, sembrerebbe fatta per la vittoria finale. Ma non sarà così: i genoani finiranno infatti col perdere il campionato per mano del Casale del celebre trio d’attacco Mattea-Gallina-Varese, una delle quattro squadre del quadrilatero piemontese insieme a Novara, Alessandria e Vercelli.

Dopo averlo battuto a Marassi per 5-2 nella penultima giornata di campionato in febbraio, il Genoa ritroverà il Casale di nuovo in casa tre settimane dopo, per la prima partita del girone finale, nella quale perderà inaspettatamente per 1-2.

L’incontro viene giocato in un clima da barricate: gli atteggiamenti tenuti in Italia in questi anni contro il Genoa a causa delle sue radici straniere hanno turbato profondamente l’ambiente rossoblu e i genoani sono sul piede di guerra: anche in questa occasione contestano pesantemente l’arbitro e alla fine ci sarà un altro memorabile assedio agli spogliatoi che purtroppo non servirà a evitare l’eliminazione.

Tifoseria calda e passionale, quella rossoblu sarà protagonista di episodi di ribellione, sempre in difesa dell’amata squadra, al punto d’essere considerata agli inizi degli anni Cinquanta dalla rivista “Il Calcio Illustrato” come la prima tifoseria d’Italia per passionalità, insieme a quella della Roma… con l’avvertenza però che quella rossoblu,a differenza della romanista, è una tifoseria che esiste fin dall’inizio della storia del calcio.

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