Nel 1898 il Genoa vince il primo campionato italiano e nel 1983 pareggia con la Roma

Nel 1898 il Genoa batte l’International Torino dopo i tempi supplementari. Il Genoa giocava la finale del primo campionato di calcio italiano e alla fine dei 90′ regolamentari era ancora sull’1 a 1, grazie ad una rete di Spensley nel primo tempo. La partita è tiratissima e i giocatori delle due squadre non mollano di […]


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Nel 1898 il Genoa batte l’International Torino dopo i tempi supplementari. Il Genoa giocava la finale del primo campionato di calcio italiano e alla fine dei 90′ regolamentari era ancora sull’1 a 1, grazie ad una rete di Spensley nel primo tempo. La partita è tiratissima e i giocatori delle due squadre non mollano di un millimetro, lottano su ogni pallone con proverbiale lealtà ma anche con grande accanimento. Fare gol non era cosa semplice e non solo per lo spirito che animava le due squadre, ma anche per le difficoltà imposte dalla regola del fuorigioco. Dopo una breve sosta l’arbitro Jourdan fa riprendere le ostilità, dando inizio ai tempi supplementari: la stanchezza comincia a farsi sentire, specialmente nel Genoa che sta giocando in dieci; ma i ragazzi di Spensley, in casacca bianca, ribattono colpo su colpo, fino a quando riescono ad andare sorprendentemente in gol con Leaver. Poi difendono il vantaggio fino alla fine e si aggiudicano così il primo torneo di football oganizzato dalla Federazione Calcio Italiana. Cuore e grinta al servizio della tecnica: con quest stigmate il Genoa inizia il suo cammino agli albori del calcio e così si manterrà sempre attraverso i decenni, senza cambiare i suoi valori, custoditi anche da una tifoseria che per passione e tenacia non ha eguali. Concluse le ostilità tutto finisce in gloria, con banchetto e brindisi tra vincitori e vinti. La maglia del Genoa, la prima campione d’Italia, era una casacca bianca, speciale anche per il valore stilistico perchè confezionata a mano da una pregiata ditta del centro cittadino in via Roma. Tuttavia si racconta che la partita durò 20′ in più perchè dopo i primi tempi supplementari le squadre erano ancora sul pareggio e si giocarono altri due tempi di 10′ ciascuno. Difficile conoscere le cose con esattezza, nei primi anni del calcio dei Pioneri può capitare di trovarsi di fronte a dati imprecisi, contrastanti o mancanti. Resta comunque la sostanza di una vittoria fuori discussione che permetterà al Genoa di aggiudicarsi un primo prestigioso trofeo, il Challeng Cup. Questi i nomi dei Pioneri che disputarono l’incontro: Baird, De Galleani, Spensley, Ghiglione, Pasteur I, Ghigliotti, Leaver, Bocciardo, Dapples, Bertollo e Le Pelley.

Lo stesso giorno, ma nel 1983, il Genoa pareggia 1-1 con la Roma. Era passato molto tempo da quel Roma-Genoa del 1951 all’Aquila, quando le due squadre s’incontrarono in condizioni drammatiche per il timore di una retrocessione che avrebbe poi colpito entrambe. Quel giorno il clima era completamente diverso, c’era aria di festa: la Roma voleva festeggiare lo scudetto e il Genoa la salvezza. Tutte e due le squadre potevano essere accontentate, era sufficiente che la partita finisse in pareggio. Il catino del Ferraris era pieno di 55mila tifosi, folta la rappresentanza dalla Capitale: vedere uno scudetto non capitava tanto facilmente, e nemmeno vedere una salvezza che avrebbe assicurato al Grifone il terzo anno di fila in serie A, cosa che da anni non accadeva. Era un buon Genoa, che aveva una classifica inferiore al valore della rosa dei giocatori e del buon gioco espresso. Martina, Testoni e Onofri erano una garanzia, Faccenda un giovane di rendimento che sapeva adattarsi in più ruoli, Benedetti era un centrocampista di sostanza, in avanti ‘Dustin’ Antonelli, Briaschi e Iachini avevano classe e rapidità di esecuzione, Fiorini era potente ed esperto, Peters era quel fuoriclasse che faceva la differenza. Purtroppo era venuto a mancare fin dalla seconda di campionato Vandereycken, regista formidabile che avrebbe potuto dare, in coppia con Peters, un peso diverso a tutta la squadra. I due avevano mostrato di saper esprimere un grande calcio a San Siro contro il Milan in Coppa Italia prima dell’inizio del campionato. Quando D’Elia fischia l’inizio dell’incontro, Genoa e Roma cominciano le schermaglie ma senza troppa foga. Il clima sembra davvero amichevole, ma dopo soli 19′ Pruzzo va in goal. Fiorini insacca la rete di pareggio prima del riposo e il secondo tempo sarà solo una lunga attesa del 90′ per festeggiare tutti insieme. Infatti, quando finalmente arriva il triplice fischio di chiusura, i tifosi vanno in campo, coi giocatori che cercano di scappare negli spogliatoi, ma non tutti ci riescono. Genoani e romanisti festeggiano insieme e per molti anni tra le due tifoserie ci sarà reciproca simpatia. Il Genoa è salvo e Gigi Simoni si appresta a disputare il quarto campionato consecutivo alla guida della squadra rossoblu. L’ottavo in totale, più tre anni da giocatore: è quasi un record che gli fara conquistare con pieno merito un posto nella gloriosa storia del Genoa.

 

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