Genoa senza capo, né coda

Chi voleva una conferma del pessimo momento del Genoa è stato servito. Oggi pomeriggio a Siena, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, abbiamo assistito a una prestazione men che scialba di Jankovic e soci contro i padroni di casa tutt’altro che irresistibili. I bianconeri di Cosmi andavano in difficoltà non appena i […]


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Chi voleva una conferma del pessimo momento del Genoa è stato servito. Oggi pomeriggio a Siena, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, abbiamo assistito a una prestazione men che scialba di Jankovic e soci contro i padroni di casa tutt’altro che irresistibili. I bianconeri di Cosmi andavano in difficoltà non appena i rossoblù tentavano di giocare sulle corsie laterali: invece di insistere su questo tema tattico, gli uomini di Delneri si sono letteralmente afflosciati. E a proposito del tecnico, ho ascoltato le sue dichiarazioni post partita sulle assenze in particolare di Vargas e Rossi, ossia di giocatori esterni di centrocampo. Non mi sembra però che nel 4-4-2 deneriano (o per essere più precisi 4-4-1-1 con Jorquera dietro Immobile) non ci fossero gli esterni: Antonelli a sinistra e Jankovic a destra erano sulla carta le due ali pronte a rifornire con i cross Immobile (peraltro oggi in “sordina” con tutta la squadra). In più oggi c’erano i due mediani, sempre sulla carta, più in palla: Kucka e Seymour che ha anche i “piedi buoni” per impostare la manovra. E invece è andato tutto a catafascio: squadra senza capo, né coda. Senza gioco, senza idee, abulia totale, senza una sola vera occasione da gol: in un quadro simile non poteva non arrivare la quarta sconfitta di fila, terza con Delneri. C’è però un particolare positivo da cui ricominciare: il reparto difensivo che ha subito tre soli gol in altrettante partite.

In più abbiamo assistito due giorni fa all’ennesima rivoluzione societaria ordinata dal presidente Preziosi: via il ds Capozucca e il responsabile del settore giovanile Donatelli. La domanda che mi hanno rivolto all’unisono tanti tifosi genoani preoccupati è stata: tutto questo per fare cosa? Purtroppo non è assolutamente chiaro: se anche riportassi delle ipotesi rischierei di essere smentito poco dopo. Riepilogando: quest’estate abbiamo assistito all’arrivo di Lo Monaco che doveva diventare manager con pienissimi poteri delegati da Preziosi che voleva fare «un passo indietro». Poi è stato salutato Lo Monaco ed è tornato in auge il duo Preziosi-Capozucca per il mercato: alla fine anche il ds è stato esautorato. Dunque la situazione è ancora in divenire: possono accadere ancora altri eventi.

Altro mistero della fede: Bertolacci è passato da prestazioni tutte corsa e cuore,  come contro la Juve (errori di tiro a parte), a quelle recenti in cui mostra le pile scariche. Merkel è diventato un oggetto misterioso, Tozser, nonostante il buon tocco di palla, non convince a causa della sua lentezza. Misteri che si aggiungono a misteri: è chiaro che non sono fuoriclasse, ma non è possibile che si siano fermati all’improvviso senza dare alcun tipo di apporto. In più c’è anche la “fuga” di Melazzi da Genova. A ciò dobbiamo aggiungere (piove sul bagnato!) l’infortunio odierno a Jorquera: il compito per Delneri è sempre più difficile. Gran finale (e scusate la ripetizione per il terzo editoriale di fila): mancano i ricambi adeguati, frutto di scelte estive di mercato errate. Dovrebbe almeno rientrare Borriello per cercare di recuperare forza nel reparto offensivo. La dea Eupalla (invocata spesso dal genoanissimo Gianni Brera) deve volgere il suo sguardo benevolo verso il Grifone, considerati i due prossimi duri impegni del Genoa: in casa contro il Napoli, terzo in classifica, e la stracittadina contro la Sampdoria.

Marco Liguori

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