Al termine del campionato 1933-34, il Genoa retrocesse per la prima volta nella sua storia in serie B. Allora il club rossoblù era targato Genova 1893 in omaggio all'(assurda) autarchia linguistica fascista. La squadra guidata da József Nagy si classificò al penultimo posto in classifica con 24 punti: precipitò tra i cadetti assieme al Padova terzultimo con 27 punti e il Casale ultimo a quota 17: all’epoca erano in vigore i 2 punti a vittoria, 1 per il pareggio, zero per la sconfitta. I rossoblù avevano concluso il girone di andata con 14 punti, uno in più delle ultime due Padova e Torino, e quattro in più del Casale fanalino di coda. La retrocessione maturò a causa del mediocre rendimento nel girone di ritorno, pari a 10 punti, e di quello pessimo ottenuto in trasferta (3 punti, contro i 21 raccolti al Ferraris). Lo scudetto fu vinto dalla Juventus (sesto titolo). In quel 1934 nefasto per il Grifone, la Nazionale azzurra conquistò il 10 giugno il suo primo Mondiale. Il mondo scivolava sempre più verso la tragedia della Seconda Guerra Mondiale: Mussolini e Hitler si incontrarono per la prima volta il 14 giugno a Venezia. Il 26 luglio a Vienna alcuni cospiratori nazisti in divisa da ufficiali dell’esercito occupano la cancelleria ove è in corso una riunione di gabinetto e uccidono il cancelliere austriaco Dollfuss: l’Italia invia al Brennero 4 divisioni e Hitler è costretto a sconfessare l’operato degli austriaci filo nazisti. Il 2 agosto Hitler diventa la carica di capo dello Stato tedesco: assumerà le due cariche di capo dello stato e capo del governo e prenderà il nuovo appellativo di Führer. Il 5 dicembre l’incidente di Ual Ual, località al confine tra Etiopia e Somalia italiana, sarà il casus belli per il regime fascista per dichiarare l’anno successivo la guerra all’Etiopia.
