L’imminente vendita di Shomurodov alla Roma apre, dopo 2 mesi di serenità, la stagione del Genoa. Preziosi, per sistemare il bilancio 2021 è, diciamo, “costretto” a vendere l’unico calciatore di proprietà, perché ovviamente i vari Masiello, Sturaro, Favilli, Criscito, Ghiglione, Biraschi non sono (più) buoni per fare delle plusvalenze.
La partenza di Eldor lascia l’amaro in bocca, non tanto perché il ragazzo avrebbe potuto soltanto migliorare dopo un primo anno di ambientamento, ma perché è il chiaro segnale che la stagione calcistica che ci apprestiamo a vivere avrà il solito copione degli ultimi cinque anni, perché obiettivi e strategia sono gli stessi degli ultimi cinque anni.
L’obiettivo societario è raggiungere i 37-38 punti di quota salvezza che garantiscono un altro giro di giostra e la sopravvivenza.
La “strategia” per raggiungerla si articola in 10 comandamenti:
- Iniziare il mercato estivo vendendo i migliori facendosi dare in cambio (poco) cash e (tanti) giovanotti super valutati, in modo che tutti possano sistemare i propri bilanci.
- Investire il (poco) cash ottenuto nell’acquisto/prestito dei pezzi migliori delle squadre retrocesse con operazioni tipo Cassata, Ghiglione, Goldaniga, Pinamonti, Sabelli, Pajac. Restiamo quindi in attesa di Hernani, Kurtic, del ritorno di Kucka di Reca e/o qualcuno di Crotone, Benevento.
- Puntare qualche “fiches” su qualche straniero dell’Est con la speranza che si rilevi un Piatek e che non finisca come un Brlek o un Lakicevic qualsiasi.
- Mantenere una ossatura di vecchi leoni, tipo Pandev, Marchetti, Criscito, Behrami per garantire alla squadra un minimo di gruppo e continuità.
- Farsi prestare qualche giocatore da rivitalizzare, sperando che si dimostri uno Zappacosta o un Suso piuttosto che un Taarabt, un Pjaca o uno Schöne.
- Vedere come la squadra si comporta nelle prime 10 giornate, giocarsi la carta del cambio di allenatore, di solito un “giochista” alla Thiago Motta o alla Juric, alla sosta nazionali di ottobre
- Vedere come si comporta il nuovo allenatore, e nel caso giocarsi il jolly del cambio di direttore sportivo (Marroccu, Foschi, ecc…) durante la sosta delle nazionali di novembre.
- Cambiare con il nuovo Direttore Sportivo allenatore prima di Natale esonerando il “giochista” e chiamando il difensivista (Prandelli, Nicola, Ballardini).
- Sfruttare il mercato di gennaio per chiudere il bilancio in pareggio, vendendo i calciatori migliori a pronti (Pavoletti, Rincon, Piatek), o a termine (Romero) e allo stesso tempo acquistando vecchi marpioni di categoria (Portanova, Manfredini, Masiello, etc…) offrendo contratti milionari perché la classifica piange.
- Salvarsi più o meno per il rotto della cuffia, ammettere i propri errori, promettere che l’anno a venire sarà diverso e confermare che la società è in vendita.
La gestione di Preziosi non è più difendibile da anni. Il tempo del Grifone scorre sempre uguale: e inesorabile nell’attesa che la squadra finisca in Serie B (prima o poi ci tocca). Con la speranza di non rimanerci e finire come il Chievo.