Venticinque anni fa la leucemia stroncava la vita di Andrea Fortunato. Non aveva nemmeno compiuto ventiquattro anni. Il terzino sinistro salernitano ha vissuto due periodi al Genoa: il primo molto breve, dal Como al Grifone, prelevato nell’estate del 1991 per quattro miliardi da Spinelli. Nessuna presenza, gregario di Branco: una lite con Maddè, vice di Bagnoli, lo spedì in prestito al Pisa.
Di ritorno al Genoa, divenne titolare nel 1992-1993, quando addirittura fu l’uomo con più presenze. Fu Bruno Giorgi a lanciarlo in una stagione poco esaltante che vide tre allenatori (poi Maifredi e Maselli) susseguirsi sulla panchina rossoblù. Fortunato segnò il gol salvezza all’ultima giornata contro il Milan di Capello, già campione d’Italia ma ugualmente in formazione tipo: 2-2 al Ferraris, Udinese e Brescia ai play-out.