GRIFO D’ATTACCO – In fondo al barile senza scavare

Pianetagenoa1893.net incontra Beppe Nuti, giornalista di Telenord

Genoa Lapadula Piatek Sandro Juric

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

SALVI! Possiamo scriverlo a caratteri cubitali. Il Genoa ha conquistato la salvezza alla penultima giornata di campionato: Torino battuto 2-1 in un Ferraris tinto con i colori più belli d’Italia. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, giornalista di Telenord, nella 42ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.

Il Genoa giocherà l’undicesimo campionato di fila in Serie A. Che risultato è?Il più importante. La permanenza in A è fondamentale perché gli introiti dei diritti tv sono una voce vitale ai bilanci di ogni club. In dieci anni il Genoa ha toccato vette alte – dalla Champions sfiorata e a due settimi posti – e commesso errori grossolani. Con questi equilibri, la posizione ideale del Grifone non può andare oltre il decimo posto. Undici campionati in A non li ho mai visti, e seguo il Genoa dalla seconda metà Anni ’50; non dimentichiamo che molte squadre sono retrocesse, altre fallite. Il campionato che settimana prossima andrà agli archivi lo considero comunque fallimentare per il Genoa: la salvezza ha almeno permesso di non scavare il fondo del barile“.

Ieri ha vinto la squadra che più voleva vincere? Certo, ho visto un Genoa tosto, cattivo, che con Rigoni ha fatto capire fin da subito che sarebbe stata una giornata dura per il Torino. I rossoblù hanno commesso pochi errori e vinto la partita sulle fasce: Biraschi-Lazovic e Laxalt-Palladino hanno dominato Iturbe e Boyé. Un applauso anche alla prestazione di Burdisso che ha annullato Belotti vincendo ogni duello uno contro uno: il capitano non ha patito lo strapotere fisico del bergamasco, un autentico armadio semovente“.

Stadio e squadra, un binomio tornato vincente nel momento più difficile dell’anno. Un muro umano simile era da parecchio tempo che non si vedeva: che spettacolo la Gradinata Nord! Ieri il genoano, da quello mite al più passionale, ha dato una risposta meravigliosa: i tifosi sono i meno colpevoli in questa stagione. Inoltre mi ha fatto enorme piacere sentire il ‘Ma se ghe penso’ in inglese di Pippo Lamberti“.

Rigoni, Simeone, Veloso, Cofie… Chi le ha suscitato la migliore impressione? Personalmente ho dato un 7 a tutti, da Lamanna all’ultimo in panchina. Il gol dell’1-0 è di proprietà di Veloso, traiettorie così velenose sono il suo pezzo forte; Rigoni è stato bravo a esserci, però credo che la palla sarebbe entrata lo stesso. Cofie ha riprodotto la partita contro la Juventus a novembre, Simeone ha scalato le gerarchie con dodici gol al debutto dopo essere arrivato a Genova come terza scelta dopo Pavoletti e Pandev“.

Juric vuole restare: merita la riconferma? Per me merita la conferma al 100% perché è un uomo vero, sincero, intelligente, genoano, generoso, umile (per questo andrà lontano) e bravo tecnicamente. Il problema è che a febbraio c’è stata una frattura con la società e non sappiamo se sarà sanata: ecco perché, così stando le cose, credo che abbia il 40% di possibilità di restare. In caso positivo, Juric batterà i pugni sul tavolo per avere una squadra dignitosa e qualche uomo di fiducia al suo fianco. Le colpe principali stanno nella superficialità di Enrico Preziosi e della dirigenza che si è fidata di taluni consigli: penso soprattutto all’acquisto di Pinilla e all’evitabilissima cessione di Rincon. La prossima stagione deve iniziare senza improvvisazioni e con delle certezze: Perin, Simeone, Veloso, Izzo, Laxalt“.

Alessandro Legnazzi, Beppe Nuti

RIPRODUZIONE DELL’ARTICOLO CONSENTITA SOLO PER ESTRATTO PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET

CLICCA QUI PER LEGGERE IL PRECEDENTE NUMERO DEL GRIFO D’ATTACCO

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.