Ballardini, contro il Torino, ha voluto divertirsi! Ballardini, dietro quella sua impassibilità, quel suo modo serioso, un po’ misterioso, un po’ scontroso, ha una caratteristica “dentro di sé”: un forte senso dell’ironia.
E, a volte, anche il desiderio di togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Così, contro il Toro, il tecnico ha voluto dire: “Amici che volete giocare in modo più offensivo e che mi avete criticato per il mio voler giocare più coperto, eccovi serviti!”. Ecco, infatti, una formazione molto offensiva, tre, quattro attaccanti e via, con una difesa scoperta e priva di Spolli, ampiamente “istituto di beneficenza” a favore degli attaccanti peraltro per nulla pericolosi dei granata.
Risultato: due gol su due azioni, con difesa “scoperta” lontana dalle marcature e squadra sbilanciata maledettamente in avanti. Visto, amici? Così ha sorriso, beffardo, il Balla. Col che ha voluto anche dire: lasciatemi lavorare, so come fare e che squadra “nuova” preparare.
Dunque, è quello che diciamo noi da tempo: Ballardini vuole giocare bene, ma con criterio, prima non prenderle, poi partire in contropiede e vincere, sorprendendo l’avversario. E’ questo un “non gioco”? Ma chi lo dice? E’ il tipico “gioco all’italiana”, che ha permesso negli anni passati, di giocare nel mondo vincendo, basti pensare a quell’Inter con Burgnich e Facchetti in difesa e Jair, Mazzola davanti a far gol.
La speranza, dunque, è che Balla vada avanti per la sua strada: a noi fanno sorridere i moduli e gli schemi. E’ il gioco che conta e il modulo nasce dal tipo di giocatore che avrai.
Ecco: la speranza è che Preziosi offra al Balla quei “quattro o cinque” nuovi atleti che il tecnico ha chiesto. Una volta creata la rosa Balla deciderà il modulo, cioè gli schemi, cioè l’organizzazione di gioco.
Tanto per capirci: con i giocatori di quest’anno, il Balla ha fatto quello che poteva, date le caratteristiche tecniche del materiale che aveva a disposizione. Se, nella prossima stagione, avrà un bomber da 15 gol, se avrà un regista con i fiocchi, se avrà due esterni che siano tali e non finte figure, se avrà un difensore forte come Spolli e di più, allora vedremo un Genoa giusto, cioè organizzato secondo le caratteristiche dei giocatori.
Purtroppo, la sensazione è che Preziosi, nonostante tutto il suo amore, più di tanto non potrà fare e quindi aspettiamoci giocatori di “buon livello” ma nulla più. Starà, a questo punto, proprio al Balla, compensare i “limiti tecnici” dei suoi uomini, con le sue capacità umane e psicologiche, con la sua capacità di creare un vero spogliatoio, la sua spinta verso motivazioni forti nei confronti degli atleti.
ADDIO – Ed ora lasciamoci andare a qualche lacrimuccia, come abbiamo visto ieri sul campo, quando Perin ha dato l’addio ai suoi tifosi. Una gran bella festa e un gran momento di commozione: in fondo si perde un ragazzo che davvero si poteva considerare ancora una “bandiera”. Per fortuna è arrivato Criscito, che ha compensato la fuga di Mattia. Una bandiera che se ne va e una che arriva.
Ecco: questo è il calcio che ci piace.
Vittorio Sirianni